Dicembre 1, 2019

INDIE ITALIANO DA ESPORTAZIONE (Calcutta recensione di)

  • Nome: Edoardo D’erme, on stage Calcutta. 
  • Età: all’anagrafe trenta, on stage non identificato.
  • Segni particolari: cappello e disagio ostentato.

Spopola con la sua Cosa mi manchi a fare nel 2015, diventando un’icona per il suo appeal sincero, quasi disinteressato e distratto nei confronti della musica, ma che in realtà è un marchio di fabbrica. Calcutta è Calcutta, qualunque cosa faccia o dica.

Lo abbiamo amato per le sue frasi no-sense e per il suo fare da provinciale fuori moda. Perché lui, la moda, la crea. 

Lo abbiamo visto calcare i palchi più importanti e oggi, lo ascoltiamo cantare in spagnolo uno dei singoli più sdoganati, Paracetamolo. Per intenderci, quello della tachipirina.

Come sempre il nostro Edo ama stupirci. Mai scontato o ripetitivo, sempre con la novità nel cilindro. 

Suoi predecessori nell’utilizzo delle corde iberiche, il trio Ferro, Ramazzotti, Pausini, la triade pop per eccellenza. 

Sarà un ulteriore sintomo di mainstream? 

Cristiana D’auria

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