Settembre 20, 2020

Più che sbagli siamo tatuaggi

Più che sbagli siamo tatuaggi” : deformazioni permanenti della cute, cicatrici che non possono sbiadire nonostante lo scorrere del tempo, ricordi impressi nella carne viva che anche quando smettono di far male continuano ad essere visibili e vividi
Questo l’incipit del ritornello del nuovo brano nato dalla collaborazione degli Psicologi con Ariete; questo quello che si prova alla fine di ogni storia intensa, dopo la quale non rimane che il nichilismo e anche i campi elisi, locus amoenus per eccellenza, finiscono per essere ricoperti dalla neve, pura come il sentimento provato e gelida come il vuoto lasciato dalla sua assenza improvvisa.
Quanto tempo dobbiamo passare a cercare di dimenticare certi sguardi prima di comprendere che questi sono incancellabili? Irrimediabilmente ci sono esperienze che ci cambiano e che proprio per questo non possono smettere di far parte del nostro essere, per quanto siano dolorosee ci inducano a non voler più respirare o a desiderare di svegliarci nel letto di un ospedale solo con la speranza che quella persona tanto importante per noi possa venire a trovarci mettendo da parte le divergenze che l’hanno costretta a separarsi da noi: forse nemmeno per la presunzione di poter tornare con lei, ma solo per avere la possibilità di incontrare di nuovo quello sguardo.
Desiderare la morte per non dimenticare gli occhi di chi vorremmo dimenticare.
Soffrire per la consapevolezza di non poter mai più colmare la mancanza lasciata nel nostro petto. Questo il senso profondo che soggiace ad un testo semplice ma allo stesso tempo distruttivo.

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Annalisa Di Lorenzo

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