Dicembre 18, 2020

Chi è Nox? È l’alter ego che canta ciò che Mohamed pensa.

Nox, nome d’arte di Nohamed Naji – classe 2002 -, è un cantante e rapper valdostano. Nato in Marocco, vive in Italia da quando aveva quattro anni, cresce influenzato dalla musica mediorientale e la trap americana e da questi stili parte per un viaggio personale tra note moderne dal sapore mediterraneo. Esce il 18 dicembre su tutti i Digital Store l’ultimo singolo di Nox intitolato Testa Alta.

Ciao Nox! Come stai? Testa alta è il tuo ultimo singolo, ti andrebbe di parlarcene? Come nasce?

Ciao! Bene, grazie! Nox, nome d’arte di Mohamed, è nato in Marocco. Mi sono trasferito con la mia famiglia in Valle d’Aosta quando avevo quattro anni. I primi anni in Italia sono stati davvero pesanti perché se ti chiami Mohamed e cresci nella piccola Aosta capita che qualcuno, spesso, senta la necessità di ricordarti che quella non è casa tua. A scuola venivo preso in giro dagli altri, forse per le mie origini o forse per la mia timidezza.Ho deciso di parlare in maniera così aperta del problema della discriminazione perché credo ci sia una grande necessità di scoperchiare l’argomento, purtroppo ancora attuale nel 2020.Il brano è nato rapidamente perché non ho fatto che raccontare la mia storia, nella speranza che possa ispirare chi quotidianamente è messo in un angolo con la sola colpa d’esser diverso a non arrendersi alla cattiveria e alle ingiustizie. Sono convinto che alla fine le persone che amano avranno la meglio su quelle che odiano. 

Cosa rappresenta per te la musica? 

Faccio musica perché mi piace, ma prima ancora perché ne ho bisogno. È semplicemente liberatorio.

Il testo, la voce, la musica sono un mix perfettamente riuscito, come convivono in te queste diverse tendenze e come calibri il tutto?

Molto è frutto del lavoro in studio con il mio producer, Mont Black. È un sassofonista blues ma anche un fine conoscitore dei generi moderni (Trap, RnB) e di quelli esotici (avendo lui origini marocchine come me). Ci capiamo al volo e credo sia per questo che le sue strumentali si intrecciano bene con la mia voce.

Chi eri prima di essere Nox? Chi è oggi Nox? 

Come detto, sono uno di tantissimi ragazzi cresciuti in Italia ma nati all’estero. Spesso venivo deriso perché mi chiamo Mohamed, per le mie origini, o per il semplice fatto che la mia famiglia non potesse permettersi tutto quel che avevano le altre.Col passare degli anni ho capito che chi mi faceva male senza motivo lo faceva perché probabilmente non aveva ancora nemmeno trovato la pace con sé stesso: è sempre così. Mi sono fatto grande, promettendomi mai più permesso mi si mettessero i piedi in testa, ma senza farmi contagiare dalla malvagità di quelle persone. Chi è Nox? È l’alter ego che canta ciò che Mohamed pensa. 

Qual è il progetto italiano che più ti ha colpito in questi ultimi anni? Hai degli artisti di riferimento?
Direi Madame e Ariete: sono due voci totalmente nuove. E intendo TOTALMENTE. Sono cresciuto ascoltando molta musica americana (Eminem, Rihanna, Drake) ma affiancandola a quella mediorientale (Umm-Kulthum, Fairuz), di cui mi ha fatto innamorare mamma. Il mio stile risente delle mie influenze: cerco di portare il mio mondo nei miei brani. Vorrei che la mia musica fosse un viaggio per chi mi ascolta. 

Saluta i lettori di Parole Indie consigliando un brano poco noto ma di grande valore artistico! Grazie!

Nella speranza di tornare presto alla normalità (che contempla i concerti), mando un abbraccio ai lettori di Parole Indie.Il brano che consiglio è Mango di Kamauu ft Adeline, che ho scoperto di recente ma che mi ha lasciato a bocca aperta. È un brano sugli ex, ma la prospettiva è molto diversa da quella che vi immaginereste: non anticipo altro! 

Intervista a cura di Greta Anello

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