Novembre 8, 2020

Il nuovo brano di Sissi “Per farti paura”: fra orgoglio e vulnerabilità

La leggerezza apparente dell’essere non smette mai di rivelare la sua inoppugnabile pesantezza, al punto che anche le cose che sembravano essere leggere non tardano a rivelare il loro reale peso: “Per farti paura” è il nuovo bravo di Sissi, un brano che insiste proprio su questo, sulla possibilità di far paura all’altro semplicemente guardandolo negli occhi e concretizzando le idealizzazioni espresse quando nulla sembrava reale, la paura di uno sguardo che minaccia la leggerezza di un rapporto solo astratto, la paura di dovervi dare gravità e consistenza. Promesse infrante che scindono l’io narrante fino a fargli pensare di non aver mai realmente conosciuto la persona che gli si pone davanti, così diversa da quella che aveva conosciuto all’inizio, così inconsistente e destinata a sparire nel buio come tutte le altre, caratterizzata dalle “serpi in seno” in grado di avvelenare chiunque possa credere alle parole dette in un attimo che resterà soltanto un attimo e non acquisterà profondità temporale.

Hai mollato troppo presto la presa, mi hai tagliata improvvisamente fuori dalla durata temporale e adesso sono qui a pensare a quelle promesse leggere quanto il mondo che per te avrei tenuto, ma non ho nulla contro di te” : le parole di un soggetto ferito e costretto a pagare a caro prezzo la vulnerabilità mostrata in un momento di debolezza, nel momento in cui ha lasciato cadere le barriere e ha potuto avere l’illusione di potersi fidare, di poter raccontare ciò che non avrebbe mai raccontato; ma allo stesso tempo le parole di un soggetto ancora troppo orgoglioso per poter ammettere la propria sconfitta. Ma qual è il senso di tutto questo?

L’universo moderno è configurato dall’impossibilità dell’amore, dall’individualismo che ci spinge a pensare di essere destinati a restare soli… Tanto a farci brillare gli occhi sono sempre le luci della città, non i sogni, non gli altri individui senza peso che si pongono sulla strada nel nostro percorso individuale senza saperci restare, che ci fanno sentire leggeri per un attimo e pesanti per il resto della nostra vita.

Annalisa Di Lorenzo

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