Novembre 15, 2020

LA PROFONDITÀ DEI PINGUINI TATTICI NUCLEARI

I Pinguini tattici nucleari tornano con il loro singolo, “Scooby Doo“, che anticipa l’EP “Ahia“, la cui uscita è programmata per il 4 dicembre.
Come afferma lo stesso Zanotti, frontman del gruppo, il brano parla di diverse ragazze conosciute nel corso della propria vita ed è volto a svelare una tremenda verità: a volte i veri mostri sono gli stessi uomini che scelgono di vivere indossando una maschera proprio come i “Cattivi” dell’amato cartone animato da cui prende il proprio titolo.


Il testo rivela un vero e proprio antistoricismo, una concezione dell’universo moderno come mondo degli inferi in cui l’uomo è catapultato senza rimedio ed è costretto a sopravvivere: spontaneo è il riferimento al Calvino delle città invisibili, per il quale è possibile sfuggire all’inferno solo uniformandosi ad esso, oppure cercando di far durare tutto quello che, al suo interno, si configura come non inferno. Da qui l’elogio alla sensibilità di chi si mostra duro come il metallo ma è così fragile da piangere per i gattini su TikTok, di chi è stato troppe volte deluso da amici che non erano amici, di chi ancora ci crede che possa esistere un mondo diverso, ma oppresso dalla disumanizzante modernità ha paura di fidarsi ancora delle belle parole: proprio questo sembra accomunare le diverse ragazze di cui parla la canzone, figure che ancora credono nei loro sogni ma non riescono a credere più nelle persone, quelle che ti offrono da bere per portarti al letto e indossano una bella maschera che dura una sola sera; le stesse che vogliono vederti con la tua maschera senza entrare in contatto con i demoni che hai dentro; tutte quelle che sanno vivere solo in superficie, perché dentro sono vuote.

Annalisa Di Lorenzo

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