Settembre 13, 2020

Mecna, Izi – Vivere

Lasciarsi trasportare dal flusso vitale senza pretendere di cristallizzarlo in una data forma può permettere all’uomo di sentirsi libero, ma, comporta inevitabilmente la solitudine. Essere indipendenti, non dare spiegazioni e tenersi tutto per sé: l’idea di forza per eccellenza ma la causa di una cesura tra mente e cuore. Su questo si focalizza “vivere“, il primo brano nato dalla collaborazione di Mecna e Izi, che sembra richiamare in forma moderna il “carpe diem” oraziano focalizzandosi su un soggetto che vuole solo vivere senza lasciarsi vivere, assecondando il flusso delle cose e focalizzandosi solo sul presente senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni, senza dover necessariamente “prendere una parte” o schierarsi. La libertà fa da regina in un testo in cui vengono meno tutti gli ideali e gira tutto intorno all’anarchia del pensiero per far spazio  anche a squarci malinconici  in cui l’io narrante sembra riferirsi ad una storia finita per colpa di questo suo modo di fare, dopo la quale i giorni sembrano essere diventati tutti uguali e il desiderio di indipendenza si è fatto così forte da non permettergli di stare a casa con i suoi ricordi. Correre più veloce del tempo per non sentire il peso della propria vulnerabilità: questo il progetto di chi in cerca della vita scappa da essa.

Annalisa Di Lorenzo

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