Gennaio 9, 2020

PERCHÉ TOLO TOLO NON PIACE AGLI ITALIANI

Da pochi giorni nelle sale cinematografiche e già record di incassi per Tolo Tolo, la nuova comedy di Checco Zalone (nome d’arte di Luca Medici) che lo vede, per la prima volta, anche regista e sceneggiatore.

Tema chiave: Immigrazione e Razzismo degli Italiani.  

Zalone ha voluto rischiare con un topic delicato rispetto a quelli trattati in precedenza. Diciamo pure che non ha avuto paura di dire ciò che siamo sempre pronti a nascondere.

Tra chi dice che è un film razzista a chi sostiene che sia l’ennesimo capolavoro, non si sa quale sia la verità. L’unica cosa certa è che Zalone, ancora una volta, è campione di incassi.

Dato sicuramente non trascurabile.

Il film è stato anticipato dal trailer-videoclip di Immigrato, che ne ha subito chiarito l’argomento principale, ma portando fuori strada per quel che riguarda la visione di Zalone sul tema trattato.

SPOILER: nel film non sono presenti le scene del videoclip.

Strategicamente corretto per chi vuole far parlare di sé, non che Checco ne abbia bisogno, ma ha saputo scatenare sicuramente la curiosità del pubblico.

Immigrazione e razzismo vengono esposti con l’inconfondibile ironia del comico pugliese, senza tatto e dimostrando come molto spesso noi Italiani esageriamo ed ingigantiamo problemi che, confrontati con altre realtà, risultano futili.

Ma Zalone non cede, ponendo un faro sul menefreghismo Italiano e su un rinascente fascismo, facendolo risultare quasi normale.

Accusato di superficialità, Zalone ha la sola colpa di descrivere l’Italiano per quello che è.

La presa in giro dell’Italiano medio, infatti, è la colonna portante del suo personaggio, ma finchè si trattava del sogno di fare il cantante (Cado dalle nubi) o il carabiniere (Che bella giornata), di organizzare una vacanza da sogno (Sole a catinelle), o della paura di lasciare il proprio posto fisso (Quo Vado?), andava tutto bene.

Ora invece, troviamo uno Zalone più maturo, pronto a trattare un tema che la politica rimanda a domani. E anche se non sempre si ride (talvolta ci si commuove), di sicuro si riflette.

Non è un film per tutti, questo è certo.

E se non piace, la ragione sarà forse da cercare dentro la nostra coscienza?

Cristiana D’auria

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