“Vent’anni” è il nuovo singolo dei Maneskin. Un vero e proprio manifesto volto a mostrare tutti i lati fragili di un’età in cui è lecito fare drammi per niente, perché non si sa ancora quale sia il posto da occupare nella società massificata che contraddistingue la modernità, facendo pesare costantemente e inopinabilmente il proprio pregiudizio sugli individui che ne fanno parte; di un’età in cui si riesce ancora ad essere spaventosamente veri, così veri da avere il coraggio di avere dei sogni in cui credere che permettano di “puntare al cielo“, di ricercare l’eternità rivoluzionando la storia, facendo la differenza e “mostrando cosa sia il colore a chi vede in bianco e nero” nella lotta verso la libertà.
Perché a vent’anni, hai solo vent’anni, sei troppo piccolo per cambiare il mondo, ma non lo sei per provare a fare la differenza accettando i rischi e le complicazioni che questa scelta comporta: correre controvento e contro il tempo per riuscire a non omologarti, liberarti dai pregiudizi di una società moderna solo in superficie, scegliere di non vendere l’anima al denaro per avere ancora gli occhi di chi è puro e guarda il mondo senza essersi dimenticato di quella prospettiva tipica dei bambini, vivere con il dubbio di non essere nessuno ma con la consapevolezza di poter essere qualcuno solo distinguendosi dalla massa che rinuncia alla propria individualità in nome di una vita stabile. Questo il messaggio del gruppo romano a un’intera generazione di giovani disillusi e soffocati sempre più dall’incertezza del futuro che incombe sulle loro teste; ma anche la descrizione del proprio progetto musicale, volto a porsi fuori dalle righe nella realizzazione di qualcosa che riesca a persistere nel tempo e oppresso dall’ansia di lasciare a questa vita solo il denaro, che come sa solo chi ha ancora vent’anni, ha un valore sopravvalutato rispetto all’arte pura e disinteressata.
Annalisa Di Lorenzo