Il 23 aprile è uscito “Comincio di fretta“, il singolo che segna il ritorno di Anna Luppi. Un brano dai ritmi pop folk che nasconde dentro di se un significato profondo: il bisogno di ascoltare il proprio corpo e non i ritmi imposti dalla società.
Anna Luppi dopo il successo di “E’ già primavera” torna con un altro singolo in italiano targato LaPOP dal titolo “Comincio di Fretta”. Il brano è nato molto prima dello scoppio della pandemia, ma nonostante questo risulta incredibilmente attuale. “Comincio di fretta” è una sorta di sogno premonitore. Anna ricorda di aver scritto diverse frasi di getto, senza ben capire lei stessa la loro possibile interpretazione.
Forse un giorno mi ammalerò; quel rumore… voglia di correre; non pensare al dolore.
Il testo vuole essere una riflessione su quanto le nostre vite siano sempre più frenetiche e come questo metta a repentaglio il tempo per le cose che contano davvero.
Ciao Anna! Benvenuta nel nostro blog. È da poco uscito il tuo ultimo brano “Comincio di fretta” che trasmette un significato importantissimo: ascoltare il nostro corpo e non i ritmi imposti dalla società. Ti andrebbe di parlarcene?
Ciao a Voi e grazie dell’ospitalità. Quando ho scritto “Comincio di fretta” vivevo un periodo molto frenetico della mia vita e cercavo un ritorno ad un’armonia interiore, a un equilibrio tra mente, corpo e Natura. Diverse espressioni di questo testo hanno poi assunto un significato particolare in quest’ultimo anno pandemico, che come poche altri avvenimenti hanno ricordato a noi esseri umani quanto siamo parte della Natura e soggetti alle sue leggi.
Quanto la società influenza la nostra vita, secondo te?
Direi che siamo influenzati moltissimo dalla società e che abbiamo il dovere
morale di provare a cambiarla, rendendola sempre più equa e inclusiva, a
partire dall’uso delle parole perché penso che ogni grande conquista sociale
parta dal mutamento del linguaggio che usiamo.
Il tuo sound mescola cantautorato pop, accenni etnici e atmosfere folk,
da dove nasce la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica nasce in tenera età dall’attrazione per il
pianoforte verticale di mia madre e dai lunghi viaggi in camper sempre con i miei genitori con in sottofondo le canzoni di Battisti, Dalla, De Gregori, De
André. Anni dopo mi sono avvicinata prima allo studio del flauto traverso e poi al canto, prima corale e poi solista.
Cosa dovremmo aspettarci da te in futuro?
E chi può dirlo? Cerco sempre di vivere il momento presente, perché penso che non abbia senso preoccuparsi troppo del passato o del futuro: sicuramente continuerò a fare musica, in qualche forma, fin che vedrò che riesco a trasmettere emozioni. Se dobbiamo però guardare un futuro a breve, ci sono alle porte un nuovo singolo e la mia consueta raccolta benefica estiva #unacanzoneperloro… e spero anche qualche concerto, virus permettendo!
Grazie per aver risposto alle nostre domande! Saluta i nostri lettori con
la canzone che più ti piace in questo periodo.
La Fine della Chemio, dei Sick Tamburo: una canzone scritta per la loro
musicista e cantante Elisabetta Imelio, per darle forza in uno dei periodi più
difficili della sua vita. Un inno pieno di speranza e coraggio. Anche se lei ora
non c’è più, vivrà per sempre nelle note di questa canzone.
La Redazione