Ariete torna con un nuovo brano, “L’ultima notte“, una dichiarazione d’amore che si staglia in uno scenario apocalittico e distopico: nel pieno di una pandemia che ha costretto la vita di tutti a subire un cambiamento drastico.
“I locali sono chiusi, le piazze vuote, non c’è più musica, ma se anche questa fosse la fine del mondo, la mia ultima notte la passerei solo con te“: queste le riflessioni di base su cui è costruito il testo.
Attraverso un romanticismo senza tempo, l’io narrante afferma di non aver bisogno di niente se può avere accanto la persona che ama. Bastano infatti le stelle, il mare, la sabbia, o l’arrivo dell’alba a renderla felice: cose forse di poco conto che si riempiono di magia fino a diventare speciali ed indispensabili.
La condizione universale della vita. In questa dimensione favolistica è poi ripetuta a più ripresa la preghiera di non essere dimenticata nemmeno quando quei granelli di sabbia saranno portati via dal vento invernale, quando il tempo favorirà il susseguirsi delle stagioni, o il mondo sarà finito. Perché, a volte, è più facile accettare la fine di un amore, che l’idea di essere dimenticati, quella di diventare estranei a chi ha avuto un pezzo di noi stessi che non potremmo mai più riavere indietro.
Articolo a cura di Annalisa Di Lorenzo