Giugno 8, 2021

Ava presenta “Canzone triste”, il suo nuovo singolo

Fuori in radio e in digitale dal 28 maggio “Canzone triste”, il nuovo singolo di AvA (distribuzione Artist First). Il brano segue “Ti auguro ogni male”, ed è il secondo atto di una trilogia che racconta un’unica storia che si sviluppa tra testo e immagini.

Dopo il primo disco e un anno, il 2019, trascorso da super donna, AvA ha ceduto alle richieste incalzanti che le arrivavano dai suoi ascoltatori e dagli addetti ai lavori, riguardo la loro curiosità verso un eventuale lato più umano e meno “animale”.

Il 2020 è stato per Ava un anno difficile da molti punti di vista in cui è stata costretta a fare i conti con se stessa e con le sue perdite: parte del lavoro con lo stop della musica dal vivo, alcune amicizie e, soprattutto, l’amore. 

Da sempre abituata ad affrontare i problemi e a risolverli in prima persona, anche AvA è stata messa alla prova ed ha dovuto ammetterlo, prima di tutto, a se stessa passando attraverso l’accettazione di non essere infallibile. Una consapevolezza trasformata in musica che diventa una dedica a se stessa dalla quale ripartire.

Ciao Ava! “Canzone triste” è il tuo nuovo brano, ti andrebbe di parlarcene?

Canzone Triste nasce alla fine di un anno, il 2020 che personalmente mi ha tolto tutto: il lavoro, la possibilità di fare musica e persino l’amore. Verso fine anno mi sono accorta di star veramente a terra e ho deciso di scrivere una canzone. Concedermi la tristezza, abbandonarmici dentro invece che provare a combatterla ha avuto un effetto catartico ed è nata “Canzone Triste”. E non ci crederete ma è stato un mezzo miracolo perché poco tempo
dopo averla scritta, la vita mi ha restituito tutto quello che mi aveva tolto e con gli interessi! Magia
!

Quali sono gli artisti che ti hanno ispirata nel corso della tua formazione?

Ho iniziato a studiare musica che non avevo nemmeno sei anni per cui sono passata attraverso epoche musicali spettacolari ed eterogenee tra loro. Dal rock al metal, dalla musica classica al pop, per non parlare di tutta la dance degli anni 90: meravigliosa! Quindi devo dire che di artisti ce ne sarebbero da citare parecchi ma se proprio devo dirti con chi ho avuto un
maggior imprinting sceglierei: Maria Callas, i Queen e Tori Amos. Tutti e tre lontanissimi dal genere musicale attuale!

Ora che si ritorna a vivere, cosa hai in mente di fare? Viaggi, concerti, esperienze nuove?

Sicuramente mare mare e ancora mare… non vado decentemente in vacanza da parecchio tempo quindi sicuro viaggerò, mi manca troppo visitare posti nuovi e stare a contatto con la gente. Per i concerti preferirei aspettare che la gente sia libera di ballare, sai com’è… a parte gli ultimi 3 singoli che sono figli di un periodo “triste” la musica di AvA è musica tutta da ballare!

Pensi che la vita quotidiana, l’amore, le delusioni possano essere trasformati in materia musicale? Ti è mai capitato?

Certo, mi capita spesso, credo che sia normale che la propria musica parli anche di sé stessi. Tuttavia non penso di avere una vita così interessante da poterci sfornare interi dischi quindi adoro ascoltare le storie degli altri, “impicciarmi” delle loro emozioni e provare a raccontare qualcosa che non mi riguarda direttamente usando l’immaginazione. Un po’ come fanno gli attori quando interpretano un ruolo.

Cosa dovremmo aspettarci da te in futuro? Nuovi brani o…?

Sicuro! E’ tutta la vita che provo a smettere di fare la musicista ed è tutta la vita che non faccio altro… Quindi si, continuerò a scrivere e a produrre finché non ne sarò più capace!

La Redazione

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