“Pianta e uragano” (800A Records – ascolta qui), il nuovo brano della giovane cantautrice ESDRA, primo di alcuni singoli che anticipano l’album d’esordio, previsto per l’inizio del 2022. Nei suoi testi ESDRA, ispirata dai cantautori italiani degli anni ‘70, con influenze indie e post-punk, usa un linguaggio senza età, ogni frase è una sequenza di immagini nitide che rievocano situazioni universalmente vissute, sfiorando tutto con grande delicatezza e avvolgente intimità.
“ ‘Pianta e uragano’ è nata d’impulso in una sorprendente estate – racconta ESDRA – ha bussato alla pancia e ha deciso di gridare che è importante dirsi “ti amo”. La storia ruota attorno al concetto del riconoscersi anche a distanza di secoli: due anime gemelle che si incontrano ciclicamente e la cui connessione immanente riesce ad affrontare il susseguirsi delle epoche e degli eventi anche più catastrofici, uscendone sempre indenne e potente come alle origini dell’universo.
Ciao Esdra! Come stai? Sei una giovanissima cantautrice molto
promettente, è uscito da poco il tuo singolo “Pianta e uragano”. Ti andrebbe di parlarcene?
Ciao! “Pianta e uragano” è nata d’impulso, in teoria in quei mesi non
era nemmeno previsto che io avessi a portata di mano una chitarra,
dato che mi trovavo lontana da casa. Un giorno, a Luglio 2020, stavo
seduta in cucina assorta nei miei pensieri da innamorata e
all’improvviso mi si è presentata chiara davanti la frase che apre il
brano: Noi ci amavamo già ai tempi del Colera. Da lì ho trovato un
giro di accordi che suonasse per come io lo immaginavo e poi è stato
tutto un lavoro di stesura testo flusso di sentimenti. Dopo 40 minuti
la canzone era pronta per come la sentite voi oggi.
Principalmente la mia necessità era quella di esternare i miei
sentimenti di quel momento, ma la canzone in sé racconta di due
anime gemelle che si riconoscono nei secoli dei secoli.
Perché ti definiscono un “fiore punk”? Ti si addice questa definizione?
Sì, io penso mi si addica. E’ un ossimoro che vuole sottolineare il mio essere piccola e delicata ma anche controcorrente e sovversiva.
Qualcuno pensa che “punk” si riferisca alla mia musica, quando
invece si tratta semplicemente della mia personalità.
Cosa vuol dire avere 20 anni e potersi esprimere liberamente in
maniera artistica? Lo consideri un privilegio? Che consiglio daresti a chi è indeciso se tuffarsi nel meraviglioso mondo della musica o no?
Certo, è senza dubbio un privilegio e ne sono consapevole, ma
rappresenta anche una responsabilità positiva. Il mio consiglio è: guardati intorno, cerca di capire cosa vuoi e come potresti raggiungerlo, chi sono le persone che conosci o potresti conoscere che potrebbero aiutarti nella tua crescita e nel tuo percorso. Tieni la mente aperta e non perdere occasione di fare esperienze nuove, non sai mai cosa può portarti la vita.
E poi leggi, scrivi, fai tante ricerche e non avere fretta.
Hai progetti in vista? Ti andrebbe di anticipare qualcosa?
Ad inizio 2022 uscirà il mio primo album per 800A Records
(Fabio Rizzo). Nel frattempo lavoriamo ad altri singoli che
anticiperanno l’album e stiamo anche organizzando qualche
data per l’estate.
Grazie per aver risposto alle nostre domande! Dedica ai nostri
lettori una canzone che ti è a cuore.
Se C’è Un Posto Nel Tuo Cuore dei Pooh, album Asia Non Asia
del 1985. Abbiamo il vinile a casa, mia madre me la cantava
sempre quando ero piccola, ora la cantiamo insieme.
Grazie a voi, a presto!
La Redazione