L’abbiamo conosciuto con “Notti in Bianco”, una straziante melodia che ha conquistato subito i cuori dei suoi ascoltatori, per arrivare al successo definitivo con “La canzone nostra” al fianco di Mace e Salmo, due nomi “grossi” della musica attuale.

È Blanco, nome d’arte di Riccardo Fabbriconi, classe 2003, così giovane ma così talentuoso, è in grado di stupire il mercato musicale italiano con i suoi testi, colpendo dritto nell’anima di chi ascolta.

Disponibile da poche ore il suo primo album “Blu Celeste”, un colore all’apparenza sereno ma che nasconde, nelle sue note più profonde, dolori, sofferenze, ricordi di una vita vissuta. L’artista si racconta al mondo, nudo, su un piedistallo con tutti i fari puntati addosso, ci disegna scenari diversi da “Mezz’Ora di Sole” ad “Afrodite”.

Mai banale, mai scontato, con il suo tono squillante ci trasporta in un mondo di avventure vissute da tutti, i primi amori, le difficoltà di un’adolescente nel mondo attuale, la tristezza che galoppa contrastata da una spinta emotiva a rinascere, proprio nella musica. Grazie alla sua musica Blanco ci ricorda di essere vivi, di essere umani e di sbagliare.

Articolo a cura dello staff di Parole Indie