CaroLei, nome d’arte di Francesco Armenise, nasce a Cosenza nel ’99, sotto il segno dell’ariete, insieme alla gemella Maria. Cresciuto con un cane e un pianoforte, si avvicina alla musica all’età di 9 anni, dapprima con le lezioni di piano e in seguito con quelle di canto. Scommessa della label Gotham Dischi nel 2021 pubblica il singolo d’esordio “Figurati poi”, entrato subito nella playlist editoriale “Scuola Indie” di Spotify. Seguono i brani “Porca vacca” e “Guerra Persa”. Sentimenti, amore, delusione un mix di emozioni da provare a 20 anni, CaroLei è un poeta moderno e narra storie quotidiane, il progetto mescola sonorità diverse, che sanno dialogare con la linea del tempo dal pop più moderno ai grandi classici. ll futuro lo immagina come una lunga traccia da ballare in un club.
“Bugie bianche” è un salvagente per le situazioni che stanno per affondare. Bugie dette per non ferire, in una relazione che fa fatica a decollare, perdere il filo e andare alla ricerca del senso. Salvarsi proprio grazie alle bugie bianche che hai imparato a dire, anche se sei stanco e insegui la verità.
Da dove nasce il tuo nome d’arte?
Ho preso il mio nome in prestito da una piccolissima cittadina in provincia di Cosenza, la
mia città natale, dove da piccolo ho cantato per la prima volta davanti a un pubblico.
Avevo in camera una medaglietta con quel nome, e sono affezionato a quel ricordo, è nato
da lì.
Com’è nata Bugie Bianche?
Un mattina mi sono svegliato con l’attuale ritornello di bugie bianche in testa, il pomeriggio
quando sono tornato a casa mi suonava ancora nelle orecchie, ho raccolto un po’ di
pensieri scritti nell’ultimo periodo e di botto è nata.
Da chi o cosa prendi ispirazione per i tuoi brani?
Tendo a farmi ispirare da qualsiasi cosa, che siano cose vissute da me o che vivono altri,
siano loro persone tanto o poco vicine a me direttamente, mi piace comunque raccontare,
cercare di racchiudere in una canzone quello che io ho immaginato vivendo una
situazione o ciò che è successo ad altri, ma dal mio punto di vista… Mi capita infatti di
scrivere canzoni che non parlano necessariamente di me, ma anche di altre persone, anzi
spesso mi diverte… Tendenzialmente sono un grande ascoltatore. Figurati che l’ultima
canzone che ho scritto è nata letteralmente grazie a uno sconosciuto che mi ha raccontato
un aneddoto della sua vita.
Come ti vedi nel futuro?
Potrei risponderti in mille modi ma la verità è che non lo so. Sicuramente in giro a suonare,
con tanti cani, e con un negroni in mano
Con chi ti piacerebbe realizzare un feat?
Avrei almeno 20 nomi di artisti, tra cantanti e producer, con i quali mi piacerebbe
collaborare. Probabilmente ad oggi, così su due piedi, ti direi i Bnkr44, ma anche
Fulminacci, Svegliaginevra, Cosmo e Frah Quintale per rimanere nel panorama italiano.
La Redazione