Daniele Ippolito è tornato! Il 15 giugno è uscito “Tempo“, il suo
nuovo progetto ambient. Tre tracce completamente strumentali
che raccontano in musica il cambiamento che stiamo vivendo.

“Tempo” nasce come un unico brano di 12.43 minuti, ma l’artista
ha deciso di presentarlo come tre atti dello stesso progetto. I
brani eseguono tre differenti strutture armoniche ma si
congiungono in perfetta simbiosi sonora.
Siamo di fronte a quello che potremmo definire un mini EP. Tre
brani ambient perfetti per una giornata in relax o per un
allenamento di Yoga.

Ciao Daniele, è uscito il tuo nuovo EP “Tempo”. In realtà si tratta di un’unica canzone divisa poi in tre. Come mai questa scelta?

È un progetto nato per chi ascolta musica mentre lavora, fa sport o studia. Un qualcosa che aiutasse la concentrazione e sollecitasse il “viaggio” successivamente ho aggiunto delle piccole evoluzioni che ne fanno di tempo un progetto ambient ma che viaggia a tre velocità. In passato ho già connesso composizioni su un unico filo conduttore come Vice City I e Vice City II e stessa cosa per Solstice I, II, III. Mi piace il concetto di continuità della mia musica.

Qual è la tua parte preferita di “Tempo”? Il primo atto, il secondo o il terzo?

Il secondo atto è personalmente il mio preferito, è una evoluzione “soft” e psichedelica.

Leggiamo che hai viaggiato tanto e che hai passato un periodo negli Stati Uniti. Come è il pubblico americano? Preferisci l’Italia o gli Stati Uniti?

Non ho titoli preferenziali sulle nazioni, il mio rimane un pubblico selezionato e non commerciale al si là della cultura. Certo è che negli Stati Uniti si vince sul discorso dei grandi numeri.

La tua più grande soddisfazione?

Non un attimo in particolar modo ma sicuramente la mia carriera in crescita è la mia più grande soddisfazione.

Prossimi progetti?

Un nuovo album, già scritto che pubblicherò nel corso del 2021.

La Redazione