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Le Erbe Officinali sono una band emergente del nuovo panorama indie pop italiano. Il progetto prende vita grazie alle idee di Daniel Riggione e Riccardo Fabris, e la loro musica è figlia dell’incontro tra il cantautorato italiano e la sperimentazione più indipendente e moderna. Il 14 Luglio è uscito Parentesi, nuovo singolo della band, per Matilde Dischi.
Di seguito l’intervista:
Ciao ragazzi! Partiamo dal vostro nome d’arte, Erbe Officinali, da dove deriva? Vi è un rimando alle proprietà di quest’ultime in ambito terapeutico o è una pura scelta artistica?
Quando ci siamo incontrati, io e Riccardo (fondatori della band), abbiamo subito notato che tra le cose in comune c’era una certa tendenza all’ansia e all’ipocondria, ed entrambi, per fronteggiare questi malumori in maniera naturale eravamo soliti far uso di rimedi naturali, a base proprio di erbe officinali. Scegliere il nome della band a quel punto per noi risultò davvero semplice.
Parentesi è il vostro ultimo singolo, di cosa tratta?
A più riprese abbiamo descritto l’amore, spesso con un’accezione negativa o pessimistica, stavolta nella parentesi abbiamo voluto racchiudere tutte le cose positive dell’amore. Che stanno lì, al sicuro, protette in un posto magico, dove possiamo portarci la persona amata.
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Cosa vi ispira maggiormente nella stesura e composizione di un brano? Ci sono artisti italiani/stranieri che vi influenzano o seguite una strada personale ed autentica?
Seguiamo la nostra ispirazione personale, cercando di cavalcare l’onda dell’emozione nel momento in cui giunge. Poi certo, ascoltando tantissima musica, vuoi o non vuoi, delle influenze seppur dirette spesso possono esserci, però non partiamo mai col presupposto di dire per questo brano ispiriamoci a X o Y. Preferiamo far scorrere libero il flusso di emozioni.
Progetti futuri?
Per il futuro abbiamo in mente di rilasciare il nostro secondo album, e speriamo di poter fare un bel tour che abbracci tutta l’Italia. Poi chissà.
Salutate i lettori di Parole Indie con una citazione di una vostra canzone.
(Chiudimi in una parentesi, e giuro che poi vengo a prenderti)
Parole Indie