La canzone Follow my leader, in featuring con la cantante Arvenige, rappresenta il primo di una serie di canzoni che nascono dall’esigenza di sperimentare stili musicali e timbri vocali differenti.
Avete mai sentito parlare di Tanatofobia, paura morbosa della morte, paura di lasciare questo mondo, ecco, il concept del testo parte da qui.
Il brano è stato scritto nel 2022, forte e d’impatto richiama la sonorità nu-dance di Dua Lipa e le melodie vocali richiamano il new Soul di John Legend.
La mente, i pensieri, il continuo vagare, il sentirsi affondare, sprofondare come è successo al Titanic e poi, la paura, mostro difficile da combattere con cui, troppo spesso si è costretti a convivere.
Ciao Matteo, presentati ai lettori di Parole Indie:
Ciao a tutti i lettori e lettrici di Parole Indie! Sono Sugan, producer e compositore della provincia di Como. Oggi mi conoscerete perché è appena uscito il mio ultimo singolo Follow my leader, in featuring con la cantante Arvenige.
Com’è nata la passione per la musica?
Studio pianoforte da quando avevo sei anni, all’epoca ero molto diligente, oltre che appassionato, e non so se potrei dire che c’è stata una occasione specifica che ha fatto nascere in me la passione per la musica. Mia madre suonava pianoforte alle superiori, avevamo un pianoforte in casa e mia sorella gemella aveva cominciato pianoforte pochi mesi prima di me. Per me all’epoca quindi era inevitabile appassionarmi, e crescendo questa passione è cresciuta con me. Non mi sono mai realmente chiesto perché io avessi bisogno di esprimermi musicalmente, ma ammetto anche di farlo con poesia e disegno, per cui forse dovrei riassumere dicendo che esprimermi artisticamente per me è una reale esigenza, che mi aiuta a rivivere la mia vita, i miei pensieri, i miei traguardi e i miei ricordi insieme al resto del mondo.
Parlaci del tuo nuovo brano “Follow my Leader” featuring con la cantante Arvenige, delle sue origine, di quale dettaglio interessante.
Il brano Follow my leader parla di tanatofobia, un tema per certi versi sconcertante, ma che in realtà riprende una tradizione letteraria radicata nella storia dell’uomo. Ho voluto abbinare il tema a sonorità completamente distaccate vicine a Nu disco e disco music proprio per non compromettere la bontà delle riflessioni e alleggerire il progetto, senza “svenderlo”. Mi rendo conto che sia un tema poco digeribile, se rapportato alla media di argomenti trattati dalle canzoni, ma tempo fa mi sono ripromesso di non risparmiarmi in termini di temi e scelte artistiche e ho voluto osare con un accostamento ardito che spero possa essere apprezzato in un mare di proposte musicali che oggi pare sempre più difficile da navigare.
Parlaci anche della cantante Arvenige, com’è nato il suo nome d’arte e com’è nata la vostra collaborazione.
La nostra collaborazione è nata spontaneamente perché Arvenige è oltretutto anche mia cugina di secondo grado. Lei è molto più piccola di me ed anni fa le ho pure dato lezioni di pianoforte! Il nome Arvenige deriva dall’inverso del nome -Ginevra- a cui si aggiunge la prima lettera del cognome: “E” per Esposito. Lei è una cantante promettente con una voce molto fresca e giovanile (ha sedici anni) in cerca di una occasione per avviarsi nella professione di cantante mentre io cercavo una interprete per Follow my leader: la nostra collaborazione è stata un ottimo compromesso fin da subito.
Dove ti senti ancora da migliorare artisticamente?
Sicuramente le produzioni miglioreranno sempre di più insieme all’immaginario video che correda la canzone. L’interpretazione dipenderà dai cantanti con cui collaboro ma l’esperienza aiuterà sicuramente sempre di più a migliorare.
Dovessi riscrivere un brano famoso, quale sceglieresti?
Mi piacerebbe riscrivere una versione soft, introspettiva e orchestrale di qualche pezzo di Ledy Gaga che dal punto di vista compositivo funziona molto bene anche se stravolto in genere e velocità. Ho già provato a fare qualcosa del genere con Venus, confezionando un video molto breve da pubblicare sui social la scorsa estate, ma posso fare sicuramente di meglio.
Ci salutiamo con una tua frase che ti rappresenta.
Solitamente non mi piace riassumere tutto un pensiero in una frase perché le semplificazioni sono sempre distorsioni della realtà, ma ammetto che mi ritrovo benissimo nel vecchio adagio: “tutti noi abbiamo due vite, la seconda comincia quando ti accorgi di averne solo una”.
Matteo Sugan, in arte Sugan, è un produttore e compositore della provincia di Como, classe 1992. Dopo classici studi in pianoforte e composizione presso il conservatorio G. Verdi di Como, studia Linguaggi dei media all’università Cattolica e produzione audio presso il SAE Institute di Milano.
Pubblica da indipendente le prime canzoni in inglese, composte e autoprodotte a partire dal 2020 e successivamente, raccolte nell’album Year after. Comincia cosi il suo percorso e le sue collaborazioni con artisti emergenti del panorama musicale italiano.
I temi trattati nelle canzoni dell’artista dimostrano un interesse sempre più incentrato sulla comprensione della società, intesa come organismo in continuo mutamento e per cui vale la pena di esporsi. Le canzoni in genere, descrivono l’essere umano nelle sue infinite sfaccettature, nessuna meno vera dell’altra e tutte compatibili tra loro. Si compone così un quadro eclettico che va dalle domande che accompagnano l’uomo dall’alba dei tempi, le questioni esistenziali e le numerose contraddizioni della società, fino alla peculiarità di un momento insolito che prima o poi tutti sperimentiamo, come uno spiacevole incontro, una offerta di lavoro deludente, il bisogno di piangere. Dai primi lavori in lingua inglese, passa successivamente a scrivere anche in italiano, soprattutto per trattare argomenti più spigliati e leggeri.
Il sound è parte sperimentale del progetto: cangiante e quasi mai riconducibile a un genere preciso, in linea con la poliedricità di Sugan, tocca sonorità elettropop, urban, orchestrali e disco. A ciascuna, inoltre, corrisponde un argomento talvolta in contrasto, che spinge a fare attenzione alle sfumature del testo e cogliere il messaggio che veicola. Con la cantante Arvenige ha avviato un progetto di produzione e scrittura di canzoni che abbiano a che fare più da vicino con l’idea di una società attenta all’ambiente, alle esigenze di tutti e che non lascia indietro nessuno.
La Redazione