Dicembre 10, 2022

MILO SCAGLIONI “LOCKED IN A CIRCLE” è il nuovo singolo

Esce venerdì 9 dicembre 2022 per Another Music Recordings “Locked in a circle“, il nuovo singolo del songwriter Milo Scaglioni: un nuovo capitolo che ci accompagnerà alla pubblicazione del suo secondo album in uscita questa primavera, a sei anni di distanza dal precedente disco di debutto
“Simple Present”.
Locked in a circle” è un brano che, pur mantenendo l’inevitabile matrice britannica che già conoscevamo, in parte abbandona l’oscurità e la nostalgia psichedelica in cui ci aveva fatto condotto Milo Scaglioni, concedendoci qui un nuovo loop musicale che esplora sentimenti quali lo smarrimento di fronte all’amore, e la paura di perderlo, e descrive la gabbia quotidiana in cui ci rinchiudiamo, lasciandoci con un messaggio tuttavia positivo: “out of the circle/ made your escape/make it better every day”. Questo brano è la prefazione del nuovo (secondo) romanzo di formazione musicale firmato dal
menestrello che ama la psichedelia (come lo ha definito XL Repubblica nel 2017): “Port Nuveau”, questo il titolo del nuovo album in uscita all’inizio della primavera del 2023 per l’etichetta parigina Another Music Recordings. Si è fermato a Milano, ma Milano, così dice, non ha luoghi imprescindibili, in Inghilterra stava per sfondare, e il suo nuovo singolo è tutto sommato anche dedicato a noi. Ne abbiamo parlato con Milo!

Non ti vedevamo da qualche anno sulle scene. Come descriveresti attualmente il tuo “Simple Present” e come hai vissuto di questi anni di cambiamenti, dal Covid al ritorno dei live?

La vita è cambiamento, mi pare, quindi da questo punto di vista mi pare si sia nella normalità. Se dovessi esprimermi sui cambiamenti in atto non partirei, per parlarne, dal covid, ma dall’influenza della
tecnologia sulla vita delle persone. La tecnologia, usata come siamo troppo spesso incoraggiati a fare, ci sta portando a un costante indebolimento della capacità di concentrarci, crea un costante
rumore di fondo, simile all’acufene, che limita la nostra capacità di essere presenti, ci distrae, amputa la nostra capacità di provare sentimenti sinceri e ci porta modelli assolutamente inarrivabili,
dannosi e inutili. Anche il Covid è stato per molti versi vissuto attraverso la lente dei
media, che entrano nella nostra vita tramite tecnologia vecchia (tv, radio e giornali) e nuova (internet e cellulari). I social media influenzano la nostra capacità di avere opinioni nostre
basate sulla conoscenza oggettiva di qualche cosa, ci danno la falsa certezza, presentandolo come un diritto, di poterci formare opinioni su argomenti di cui sappiamo troppo poco per non essere
preda di un sistema, prima economico e poi politico, che indubbiamente cerca consenso (c’è chi tira da una parte e chi tira dall’altra, chi su, chi giù). Questo vale anche per le arti e nello specifico per la musica. Il marketing, più cinico che mai, forgia le opinioni delle masse, senza avere più il pudore di controllare la
qualità di ciò che vende. Questo è sempre stato vero, ma i mezzi tecnologici del presente consentono di raggiungere più persone che mai con un click, rendono in larga parte possibile la creazione di un
pensiero unico, uccidono le differenze, annientano le particolarità, cancellano la storia e la capacità delle persone di sviluppare una propria visione del mondo e quindi di avere dei gusti… La cosa buona di ora (post Covid) è che la gente ha davvero bisogno e voglia di ritrovarsi, magari per andare ad ascoltare
musica dal vivo e di ritrovare nelle proprie abitudini la normalità. Per quanto si sia trattato di una vicenda drammatica, il periodo del covid mi ha dato modo di rallentare e di guardare il mondo da un punto di
osservazione privilegiato, cioè da fuori. Credo di essere più sereno rispetto alla mia vita: è quello che è
(luce e tenebre) ed è in continuo mutamento.

Quali sono state le tue esperienze musicali in Inghilterra? E che idea ti sei fatto delle differenze tra là e qua? E cosa ti ha portato a stabilizzarti qui a Milano?

L’Inghilterra è stata una grande palestra per me, oltre che un parco giochi in cui perdersi e ritrovarsi più e più volte. L’esperienza più formativa forse è stata l’esperienza nella backing band di un artista
veramente grande e quasi dimenticato come Jim Noir. Eravamo sotto Atlantic Records, il nostro manager era stato manager delle Spice Girls e lo è tutt’ora dei Pixies, c’erano tutte le carte in regola perché
diventasse un vero lavoro e la musica era bella e fresca. Poi qualcosa, più cose a dire il vero, sono andate storte e niente, è toccato ripartire da capo. Quello che più mi colpisce però è la differenza di considerazione di cui un musicista gode, qualunque sia la sua levatura, in Inghilterra e
in Italia. In Inghilterra un musicista è un artista, cioè una persona che tramite un linguaggio non necessariamente verbale fornisce a chiunque lo voglia ascoltare una possibilità di guarigione, una spalla, un amicizia. In Italia è quasi sempre visto come un sognatore, uno sfaticato o un
buffone. Questa mi pare una bella differenza. Ci sarebbe poi la necessità di capire, di distinguere tra chi è e chi finge di essere (magari senza rendersene conto), ma non sarò io a provarci. Per quanto riguarda Milano: la trovo una città in grado di dare ancora delle opportunità, una bella città, ricca di storia e di realtà particolari che resistono con caparbietà ed orgoglio. Mi sento a casa a Milano, mi piace
la nebbia in inverno. Vengo da poco fuori Milano, per questo mi sembra di capirla e mi sembra che lei capisca me, anche se non andiamo sempre d’accordo.

Ci sono dei luoghi di questa città che ormai reputi imprescindibili? 
No

Ti senti ancora “locked in a circle”? A chi potrebbe essere questo brano, e in quale periodo della sua vita? 
E’ una canzone carica di speranza e un invito a non cedere mai, ad avere fiducia in se stessi e coraggio di fronte al dolore quando questo compare nelle nostre vite. Quindi la dedicherei a me e a te.

Questo che sta per arrivare è un disco che ha avuto una lunga degenza. Com’è andata?
Quale degenza, non era mica malato! Sono stato lento a scrivere, forse viene dal mio segno zodiacale, sono toro, o forse dal fatto che così tanto è successo che ho avuto bisogno di digerire il tutto per poi poterne
scrivere. Ho avuto la fortuna di lavorare con il produttore Angelo Di Mino al Blackstar Studio di Milano, e lui, come me, non aveva troppa fretta e voleva fare un buon lavoro, qualcosa che esprimesse appieno ciò che
avevamo da dire. E poi, come si suol dire, il tempo vola quando ti diverti!

BIO:

Milo Scaglioni è un songwriter, un musicista e un insegnante di inglese. 

Originario del nord Italia, ha raggiunto l’età adulta a Manchester, nel nord dell’Inghilterra dove ha risieduto per dieci anni prima di trasferirsi a Milano dove ora vive e lavora. Muove i primi passi nel mondo della musica suonata imparando  a suonare il basso da autodidatta. Negli anni suona con diverse band sia in Inghilterra che in Italia e parte in tour con artisti del calibro di Jim Noir, The Beep Seals, Jennifer Gentle, Dellera e Sonic Jesus, suonando in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Francia, Danimarca e Italia.  Ha trovato la propria voce di autore con  “Simple Present”, il suo disco di debutto, che riceve ottime recensioni anche dalla stampa britannica.

Nel 2023 uscirà il nuovo album “Port Nuveau“. Decisamente fondamentale qui è stato il ruolo del produttore e polistrumentista Angelo Di Mino (piano, tastiere, archi) e la possibilità di lavorare senza scadenze presso il Blackstar studio di Milano, che ha garantito il tempo necessario a porre grande attenzione sugli arrangiamenti e sul suono. L’album è per metà registrato dal vivo e include tra i musicisti Roberto Dragonetti al basso (Nic Cester, Marracash), Antonio Leta alla batteria e percussioni Valerio Mina al basso su “It’s not over“.

La presenza di Enrico Gabrielli (Calibro 35, 19’40’’, Esecutori di metallo su carta) al flauto (“Locked in a circle“) e al sassofono (“Electric shush“, Shaking“) e di Roberto Dell’era (Dellera, The Winstons, Afterhours) ai cori “(Locked in a Circle”, “It’s not over“) completano con il loro prezioso contributo a “Port Nuveau, un album nato con l’ambizione di poter approdare in un nuovo porto musicale e non.

Drawing sketches in the sand” è il primo singolo tratto da Port Nuveau ed è uscito l’8 Aprile 2022. Il 9 dicembre esce il nuovo singolo “Locked in a circle“, il secondo singolo.MILO SCAGLIONI

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