Il Festival di Sanremo continua a stupire milioni di telespettatori presentando, in questa edizione speciale del 2021, artisti storici dal calibro di Noemi, Francesco Renga, Max Gazzè, Orietta Berti e freschissimi progetti, già noti alle nuove generazioni, come Fulminacci, Gio Evan, Coma Cose, Aiello, Willie Peyote.
Per il secondo anno successivo la Rai schiera due colonne portanti del Festival, Amadeus e Fiorello, regalando momenti di felicità attraverso piccoli sketch.
Passiamo in rassegna i big “indie” esibiti nelle prime due serate.
Si tratta di artisti che abbiamo visto crescere nel corso degli anni, con progetti validissimi e canzoni che ci hanno accompagnato fino ad oggi. Dai Coma Cose, duo non solo musicale ma anche nella vita reale, i quali debuttano al Festival per farci ancora credere nell’amore come complicità. L’interpretazione del brano ha avuto una potenza tale da riuscire a cancellarne le parole per amplificare il loro significato più profondo. “Hai le fiamme negli occhi ed infatti se mi guardi mi bruci” dicono sulle note guardandosi come se su quel palco ci fossero solo loro, come se all’intero mondo esistesse solo quell’amore che li fa emozionare ancora come la prima volta, nonostante le difficoltà e i momenti di caduta.
Anche Aiello, conosciuto dal grande pubblico con “Arsenico“, debutta sul palco con “Ora“, una ballata romantica in cui ricorda una relazione passata che elevava il sesso a unico mezzo di comprensione tra due soggetti racchiusi nelle proprie barriere mentali, riuscendo ad esorcizzare tutte le paure troppo spesso annegate in lunghi silenzi, l’insicurezza di chi ha paura di lasciarsi andare ancora una volta mostrando la propria vulnerabilità. A questo passato si contrappone ora un presente in cui lei è con un altro uomo e l’io narrante non può che manifestare la propria rabbia per non essere riuscito a fare di più. Avrebbe dovuto essere lui l’amore della sua vita: avrebbe potuto esserlo se avesse deciso di abbandonarsi a lei attraverso un incredibile gesto di coraggio.
I Maneskin, band pop rock conosciuta tramite X Factor, esasperano ancora una volta il forte senso di anarchia che da sempre li contraddistingue, l’individualità di chi rifiuta di riconoscersi nella società massificata ed eleva il proprio disadattamento a vera e propria potenza artistica. Portando a galla il mito del superuomo dannunziano urlano al mondo l’inettitudine di chi non è abituato a vivere in superficie e finisce per annegare in una profondità troppo spessa dimenticata.
Lo Stato Sociale, nel 2018 la band partecipa al Festival di Sanremo classificandosi al 2º posto con la canzone “Una vita in vacanza“, lancia un messaggio fortemente nichilistico che porta l’ascoltatore a riflettere sul senso della vita e a percepire la soffocante superficialità. Si fanno portavoci di un sentimento di anarchia volto ad annientare le convenzioni sociali, il “gusto comune“, la cultura di massa. Si può e si deve dire anche di no!
Nel corso della prima serata assistiamo al debutto di una giovanissima cantante, Madame, Francesca, solo 18 anni ma con un talento da vendere. Il suo singolo “Voce” si rivolge alla persona amata dall’artista ma soprattutto una ricerca di sé stessa, insistente, sostenuta ed accompagnata dalla base, per poi esplodere nel ritornello “Quanto bello abbracciarti, per sentirti un po’ a casa, sarà bello abbracciarti, dirti mi sei mancata“. Il tutto accentuato da un look originale, a piedi scalzi, quasi a voler comunicare con il terreno e trasmettere ai telespettatori l’energia insita in sé stessa.
Willie Peyote canta ‘Mai dire mai (La Locura)‘ confermando il suo stile indiscutibile ed inconfondibile, con numerosi riferimenti alla situazione politica attuale, sociale e musicale. Definito “voce dal popolo“, l’artista porta sul palco più famoso d’Italia una critica razionale sin dal suo esordio «Questa è l’Italia del futuro, un paese di musichette mentre fuori c’è la morte». La musica non è solo balletti e marketing, può essere denuncia sociale, spunto di riflessione e strumento di cambiamento, solo che non ce lo dicono mai. Grazie, Willie.
Cantano “Musica Leggerissima” il duo iconico Colapesce & Dimartino, ricordandoci gli anni ’80 sin dagli abiti indossati, due tailleur celeste e rosa, nessun effetto speciale, solo la potenza delle loro voci assieme. Il titolo non deve trarci in inganno, la musica leggerissima a cui il duo fa riferimento non è in realtà musica banale, bensì piena di significato, arriva ai più, dal centro alle periferie, un linguaggio comune, appunto leggero. “Metti un po’ di musica leggera, nel silenzio assordante, per non cadere dentro al buco nero, che sta ad un passo da noi“. Due artisti validissimi che ci ricordano cosa vuol dire cantare senza autotune, filtri o balletti, rappresentando la cultura italiana invidiata in tutto il mondo. Continuate così!
Gioiellino di casa Maciste Dischi, Fulminacci debutta sul grande palco con “Santa Marinella“. L’abbiamo conosciuto nel 2019 con “Borghese in Borghese” contenuto nel primo album “La Vita Veramente“. Il brano presentato a Sanremo è una dolce melodia, con un testo profondo, confermando il talento del giovane cantautore.
Articolo a cura di Annalisa Di Lorenzo e Greta Anello.