Ottobre 29, 2022

Kenai racconta “Calzini Bucati”

Esce venerdì 30 settembre 2022 per Disordine Dischi e in distribuzione Believe “Calzini Bucati“, il nuovo singolo di Kenai, moniker di Salvatore Sellitti. Si tratta del primo brano scritto a quattro mani dallo stesso Kenai, classe 2003, e il produttore e autore Paci Ciotola: si è creata l’atmosfera ideale per un pezzo
indie-pop. Il brano racconta di una storia d’amore dalla quale Kenai è stato travolto e stravolto, soprattutto a seguito della fine della relazione avvenuta d’estate. Il testo racconta per metafore tutte le
sensazioni, spesso contrastanti, che si provano dopo una brusca rottura, quali possono essere la rabbia o la gelosia, ma anche nostalgia e rimpianto accompagnate però sempre dall’amore. La
canzone tocca anche tematiche delicate come i DCA, raccontando attraverso numerosi richiami testuali, l’attaccamento al cibo del ragazzo, il quale sembra avere tra i suoi pensieri soltanto la “bambola Mariachi” ed il frigo da svuotare.

Questo brano rappresenta per Kenai un punto di arrivo per quanto riguarda le sue consapevolezze ed i DCA, e vuole rappresentare altresì un punto di partenza per coloro che non vedono la luce alla
fine del tunnel affinché possano trovare il coraggio di cambiare se stessi e le persone circostanti.

Abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con lui, ecco com’è andata.

Come nasce la tua collaborazione con Disordine Dischi? È davvero necessario avere un’etichetta nel 2022? E qual è il ruolo di un’etichetta oggi?

È nato tutto grazie a Paci Ciotola, il produttore di “Calzini bucati”. Mi ha presentato Jex Sagristano di
Disordine Dischi avendo già le idee chiare sul progetto ed io sono stato entusiasta di questa scelta, mi sono sentito da subito in famiglia. Non penso sia necessario oggi avere un’etichetta essendo possibile
provvedere autonomamente alla distribuzione, ma averne una ti dà sicuramente un qualcosa in più,
innanzitutto in termini di esperienza e poi anche in termini di professionalità. Jex mi ha sempre dato
consigli, ha pensato lui a tutto il lato della pubblicazione e distribuzione del singolo e l’ha fatto nel migliore dei modi.

C’è qualcosa della scena musicale del passato, quella che non hai mai vissuto, che rimpiangi e che avresti voluto vivere?

Uno dei miei più grandi rimpianti è quello di non aver mai visto Michael Jackson esibirsi dal vivo. Penso che sia stato la più grande pop-star mai esistita, nonché tra i migliori vocalist e performer di sempre. Sono
cresciuto vedendo i suoi live, i suoi show, il suo conciliare canto e ballo, ma anche parti recitate e
coreografie, il tutto circondato da scenografie fuori di testa. È sicuramente lui l’artista che avrei voluto
ascoltare dal vivo.

Classe 2003. Cosa pensi stesse succedendo nel 2003, l’anno in cui sei nato, dal punto di vista musicale in Italia?

In realtà sono poco preparato sulla musica italiana di inizio 2000. Però immagino che la vendita in formato fisico andasse bene, c’erano i CD e, secondo me, era tutto più bello. Mi ha sempre messo molta gioia il fatto che la gente scendesse da casa ed andasse nei negozi di dischi per cercare quello che gli interessava, poi il commesso gliene consigliava qualcuno simile… La musica era, se possibile, ancora più condivisione di oggi. Mi definisco spesso un nostalgico di cose che non ho mai visto.

Che cosa significa Kenai?

Kenai è il nome del protagonista di un classico Disney, “Koda, fratello orso”, il mio film d’animazione
preferito. Il mio carattere è molto simile a quello del protagonista, sono molto protettivo nei confronti di
coloro a cui voglio bene, cerco di proteggere tutti da tutto, ed ho pensato che Kenai fosse proprio il nome giusto per me.

E di cosa parla “Calzini Bucati”, il tuo ultimo singolo?

“Calzini bucati” parla di malinconia, malinconia e nostalgia di una storia d’amore oramai giunta al termine,
come l’estate. Ho cercato di catturare gli odori, le sensazioni, i sapori e gli effetti della fine di una relazione, quello che lascia ai due che l’hanno vissuta. Ho parlato anche dei disturbi del comportamento alimentare, ispirandomi a persone a me molto vicine. Quello che ne è uscito fuori mi piace molto, io sono molto critico per quanto riguarda i miei lavori, ma a questo sono particolarmente legato.

Ringrazio tutti i lettori per l’attenzione e soprattutto Parole indie per avermi dato spazio!

La Redazione

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