Liliana Fiorelli. 1990, romana. L’hanno definita artista crossmediale. Lavora in cinema (Confusi e Felici di Massimiliano Bruno, Fortunata di Sergio Castellitto, Bentornato Presidente di Stasi e Fontana, I Predatori di Pietro Castellitto), in televisione come attrice e autrice (Mai dire Talk con la Gialappa’s Band su Italia 1 e Quelli che il calcio su Rai 2) e nel web come creator e interprete (nel gruppo Le Coliche). Scrive per il cinema in alcuni progetti in lavorazione. Ha capito che la musica sarebbe stata essenziale per la sua vita quando a sette anni, per la recita scolastica, ha detto: Mi vergogno: non canterò mai!
Di seguito l’intervista:
Ciao, cosa ti ha portata a fare musica? Parlaci un po’ di com’è nata questa tua passione.
Ciao! La mia passione nasce da bambina, imitando le popstar con la spazzola, allo specchio del bagno. Poi ho sempre scritto canzoni, che intonavo utilizzando basiche conoscenze di composizione digitale – quando è arrivato l’ukulele il sogno di poter suonare durante i falò è diventato realtà – e ora con i ragazzi di Rivoluzione Dischi e Alessandro Forte anche un percorso in cui mi sento felice e stimolata.
Giorno zero è il tuo singolo d’esordio, di cosa parla in particolare? Come mai hai scelto questo titolo?
Giorno zero parla della ricerca della felicità in immagini semplici, quotidiane, come delle polaroid stampate nella mente. Ho scelto questo titolo perché mi venne naturale in una conversazione durante il lockdown – un giorno metaforico ma anche concreto per visualizzare una felicità con un inizio preciso, un qui e ora.
A cosa ti ispiri di solito quando scrivi i testi per le tue canzoni?
Ho una scrittura diaristica, mi appunto pensieri quotidiani, prima portavo con me sempre un quadernino, ora utilizzo le note dell’iPhone. Tanto mi aiutano le notti insonni, quelle in cui, di getto, spesso arrivano i discorsi che avrei voluto sempre fare con una persona in particolare, le parole che rimangono sulla punta della lingua, inespresse.
Progetti per il futuro?
Ci saranno nuovi progetti televisivi e cinematografici. E sicuramente un ritorno allo studio di registrazione per continuare questo percorso appena iniziato.
Intervista a cura di Annalisa Di lorenzo