Ma’Ma di Miss Magma in uscita Mercoledì 12 gennaio 2022 (Red owl Records/VisoryRecords/Believe) è più di un singolo, è il racconto di due stati d’animo frutto di un flusso di coscienza, prodotto da Reb The Prod
Il brano rappresenta l’incontro di due mondi opposti ma paralleli, la fame e la voglia di volare, la malinconia, la paura, l’ansia e la voglia di ridere, così come lo sono le due melodie presenti che passano dal ballo scatenato al pianto malinconico.
La voglia di libertà, di cambiamento e di speranza racchiusi nel simbolo della libellula, che non a caso fa da copertina al singolo, e così come la libellula, dopo aver passato gran parte della propria vita sul fondo di uno stagno, come larva si trasforma e si libera in volo, così l’autrice percepisce la bellezza della liberazione di un peso grazie ad un foglio, una penna e la voglia di raccontarsi e di sentirsi finalmente leggera.
Ciao! Presentati ai lettori di Parole Indie
Ciaaoo, sono MissMagma, ho 21 anni e vivo in un piccolo paesino in provincia di Roma.
Com’è nata la passione per la musica?
La mia passione per la musica in particolare nasce con il rap. È buffo come evento ma successe quando avevo circa 10/12 anni e un ragazzino mi fece ascoltare la canzone “sfoghi di una vita complicata” di LowLow solo perché all’interno era presente una “bestemmia”. Questo ragazzino era molto gasato e lo ero anch’io ma non per la parola ma per come andasse a tempo il rapper e soprattutto per le cose che diceva. Da lì ho cominciato ad appassionarmi a questo genere fino a quando non divenne proprio un mio rifugio. Ad un certo punto della mia vita, sentii la necessità di scrivere non pensando a cosa potessi arrivare. Scrivevo per me stessa principalmente ma un giorno mi venne l’idea di mettere quei versi in musica ed eccomi qui.
Parlaci del tuo nuovo brano, magari entrando più nello specifico, che dal solito com’è nato…
La prima strofa e il ritornello sono nati semplicemente da un freestyle che avevo scritto quest’estate. Mi piaceva molto ma essendo solo scritto lo accantonai lì. Ripresi questo quaderno in mano, per noia cercai una base su Youtube e comincia a rapparci sopra tutte le cose scritte all’interno di esso. Una volta giunta a quel pezzo suonava così bene che l’ho registrato al volo e mandato alla mia produttrice Reb. Era già magico da lì. Andata in studio nasce la prima parte del pezzo. Poi ad un certo punto le dissi: “io in questo momento ho bisogno di uno spazio per parlare e far uscire tutto quello che ho dentro”. Quindi crea questa “seconda” base più conscious e ci provai a rappare sopra una piccola strofa che avevo scritto qualche giorno prima. Poi pensando al periodo che stavo vivendo, ho scritto le ultime frasi e infine il secondo ritornello.
È esattamente un flusso di coscienza, parlo di tutto; mi arrabbio, me la prendo con gli altri, parlo dei miei punti deboli, della mia voglia di volare, di essere libera e leggera e infine un pensiero scritto quando ho conosciuto una persona.
In cosa ti ha cambiato musicalmente il look-down ?
Durante il lockdown andavo ancora a scuola. Quando la frequentavo il tempo di scrivere o allenarmi a “rappare” era molto poco tra compiti e tempi logistici. Grazie alla quarantena ho avuto più tempo per me e più tempo per addentrarmi sia nella mia scrittura che nel mio modo di metterla in musica (flow, melodi, etc). Quindi per quanto possa essere stato un periodo molto brutto e negativo, nel mio caso mi ha portato a lavorare molto più su me stessa. È cambiata la mia scrittura ma continua a mutare tutt’ora.
Quali sono i tuoi pregi e i tuoi difetti?
Un mio pregio è essere sensibile; un altro è l’essere disponibile che a sua volta può essere anche un difetto.
Uno dei miei difetti invece è essere impulsiva e sono anche permalosa.
Associa il tuo brano ad un dolce e spiegaci il perché…
Lo assocerei ai bignets… però quelli al cioccolato ahah. Sappiamo come sono fatti cioè che hanno la pasta fuori con il cioccolato sopra che, a volte quando lo si addenta, risulta croccante e la parte interna (se riempita bene) ha una crema al cioccolato. Ecco MA’MA è così. Al primo boccone, quindi mangi per la maggior parte la pasta (involucro), devi definire se è buono o no, è il morso che ti fa dire “ok adesso vediamo all’interno quanta crema c’è e se è gradevole”; quindi di conseguenza la prima parte delle canzone, che è un po’ l’esterno di me. Poi, con il secondo boccone invece, arriviamo alla parte interna, quella che deve soddisfare il palato e che va più a fondo,quindi la seconda parte della canzone che incalza il mio interno, come sono dentro e cosa c’è.
Saluta i lettori e dedica a loro un tuo brano famoso, che ha caratterizzato il tuo percorso artistico
Ciao a tutti, vi ringrazio e vi dedico MA’MA 🦋
La Redazione