THE PAST IS OVER è il nuovo album dei KINGS OF SUBHUMANS, power duo romano che naviga con sicurezza le vie dell’alternative rock. Un disco oscuro, magmatico, ma con molti lampi di energia improvvisa. E in grado di camminare nello spazio siderale alla ricerca di nuovi mondi, come suggerisce la copertina.
Abbiamo intervistato i Kings of Subhumans
Ecco che cosa ci hanno raccontato di sé.
Ci presentate il vostro progetto
Siamo un Power duo alternative rock indipendente di Roma. Il nostro progetto nasce nel 2015 in un periodo in cui entrambi (Marco: voci, parole e chitarre; e Angelo Palma: batteria) avevamo esaurito le nostre precedenti esperienze e così abbiamo deciso di spararci in faccia un po’di distorsioni per divertimento, ma già dalla seconda prova abbiamo iniziato a creare e lavorare quelle che poi sarebbero diventate le tracks del nostro primo album Plastic Sinner uscito nel 2017.
Come si “vive” il rock nella scena romana oggi?
Oggi crediamo si viva molto male il rock in ogni parte del mondo visto che è un genere che fa dell’energia live uno dei propri capisaldi. Per chi fa Rock e non parliamo solo delle band e degli artisti, ma soprattutto dei proprietari dei locali, gli organizzatori, i dj, per tutto il movimento in generale questo è un momento molto delicato. Roma è enorme ed è piena di realtà differenti da sempre, ogni genere ha un suo spazio e viceversa, sicuramente un’emergenza come questa del Covid 19 ha messo in ginocchio molte persone ed ha anche palesato la necessità di far sentire la propria voce dal punto vista politico per avere un sostegno da parte dello Stato. Rendersi conto di essere l’ultima ruota del carro va bene, non fare niente per cambiare sarebbe un crimine. D’altro canto siamo anche sicuri che una volta finita questa tortura torneranno tutti più agguerriti di prima a sbranarsi per una data nel fine settimana e a bombardare il proprio dj preferito affinché passi la propria musica.
Come nasce l’ultimo disco, “The Past is over”? Album di lungo periodo o fotografia del momento?
The Past is Over lo abbiamo cominciato a scrivere subito dopo la fine delle riprese del nostro primo album Plastic Sinner, quindi possiamo dire che rappresenti il nostro flusso creativo per il periodo che va dal 2017 a tutto il 2018. Sicuramente è un insieme di fotografie vivide e “distorte”, personali e non, di quel periodo che ne ha determinato i contenuti . Per certi versi gli eventi storici dell’ultimo periodo non hanno fatto altro che amplificare e rendere ancor più attuali alcuni di questi contenuti. Dal punto di vista del sound, è il nostro percorso ad averci portato a prendere una serie di decisioni per l’album, a partire dalla scelta di andare avanti in due (Plastic Sinner vedeva Giacomo Nardelli al basso), passando per la scelta di produrlo interamente in due. The Past is Over è stato registrato da Angelo Palma con l’aiuto di Giovanni Illuminati nello storico Trafalgar recording studio di Roma, per noi una seconda casa. Angelo ha poi curato anche il mix ed il master.
Avete già pubblicato un paio di singoli estratti dall’album. Ne avete altri in programma?
I vari Lockdown ci hanno insegnato ad essere pronti a cambi di programma repentini, quindi ci siamo lasciati aperti a diverse possibilità. Di sicuro questa volta aspetteremo di avere un quadro un po’ più rassicurante prima di annunciare date ed uscite. Comunque avevamo in mente di far uscire un terzo singolo in digitale contenente anche dei remix in versione elettronica di alcune tracce dell’album. Per alcuni dei quali ci siamo affidati a fonici amici e dobbiamo dire che siamo molto entusiasti per il risultato. Per il resto stiamo male nel non poter suonare il nostro album dal vivo ed in questi giorni abbiamo appagato un po’questa mancanza registrando un mini live al Red Couch studio che uscirà probabilmente in concomitanza del singolo e soprattutto della stampa in vinile dell’album.
Sembra che anche in Italia si stia registrando un certo ritorno delle chitarre. C’è qualche band italiana che vi piace particolarmente?
Innanzitutto speriamo di poter contribuire in maniera importante a questa tua affermazione anche se noi siamo un po’ un discorso a parte in quanto il nostro progetto ha caratteristiche più internazionali ed in effetti i nostri ascoltatori si dividono tra locali ed esteri. Comunque Roma e l’Italia in generale è piena di progetti validissimi che se ne parli oppure no,lo è sempre stato e crediamo sempre lo sarà.Sarebbe bello fare un’antologia con tutte le band underground chissà quanti volumi servirebbero. Vi facciamo un po’ di nomi di band nostrane da ascoltare: Fvzz Popvli (stoner rock Roma), TOOT (elettro-rock Roma), Zolle (Stoner rock dal Lodigiano), The Blacklava (rock band di Torino), Irina Nestor (post rock Roma), The Animal Club (indie rock Roma), l’heavy tribal dei TERRA sempre da Roma come i Desert Kosmo (shoegaze stoner mathrock ) e tanti tanti altri che sicuramente non troverete a petto nudo su X-factor.
Fateci un augurio per il 2021!
L’augurio che vi facciamo è quello di poter tornare a parlare di concerti, di sold out, di esibizioni mozzafiato di artisti fantastici. Quando questo succederà vorrà dire che avremo superato tutti questa terribile pandemia. Nel mentre vi auguriamo di continuare ad ascoltare tanta buona musica, se rock meglio ancora, se rock e indipendente allora sarà in qualsiasi caso un grande 2021.
Intervista a cura di Greta Anello