Novembre 5, 2021

“Tutto quello che ho dentro”, il nuovo singolo di Strappo

Fuori dal 26 ottobre “Tutto quello che ho dentro”, il nuovo singolo del rapper Strappo. Il brano anticipa l’uscita del suo nuovo album dal titolo “Stop”.

“Tutto quello che ho dentro” è Strappo senza tanti fronzoli. Il rapper ha messo nero su bianco se stesso e tutti i suoi momenti più oscuri. Sensazioni di smarrimento, sconfitta e la costante ricerca di un motivo per andare avanti. Il brano è nato durante la pandemia, un periodo in cui Strappo si è guardato dentro e ha tirato fuori tutte le parole non dette. Il dolore di quel periodo si è accumulato con quello del passato ed è proprio in quel momento che ha avuto bisogno di uscire allo scoperto. 

Ciao Strappo, intanto è un piacere intervistarti. Prima domanda: perché hai scelto “strappo” come nome d’arte?

Nasce come ossimoro “strappo il passato per ricostruire il futuro”. Il futuro è condizionato dal passato e dal presente. Quindi prendere le esperienze negative del passato per trovarci una chiave di lettura in positivo nel presente per avere un futuro migliore. Lo so … è difficile da spiegare.

E’ uscito da poco il tuo nuovo album, cosa puoi raccontarci a riguardo? E’ stata una gestazione lunga o i brani sono nati in modo molto naturale?

Posso raccontarvi che  fino a mezzanotte prima dell’uscita avevo paura , ero in ansia e in paranoia . Io sono una persona paranoica. Sono andato a rivedere i pezzi, i video fatti e i testi per vedere se avessi fatto tutto quello che potessi fare. Mi sono posto delle domande della serie “Avrò fatto abbastanza?” oppure “Sarò riuscito a mandare il messaggio che voglio mandare?” “E se fosse un disco come tutti quelli che escono senza mettere un’impronta mia ?” Domande di questo genere… Riguardo alla seconda parte della domanda, posso dire con fierezza che le canzoni sono nate in modo naturale. Ho selezionato soltanto quelle scritte di getto e che hanno una loro autenticità. Se avessi deciso di metterle tutte sarebbe stato un disco di almeno 30 tracce.

Qual è la canzone a cui sei più legato dell’album?

Sono legato a tutte in realtà. Della serie “ogni figlio è bello a mamma sua”.

Come è nata “4 Mani”? La si può definire un’etichetta discografica?

Nel 2020 , dopo l’uscita di “Meno Di Zero PT.1” ho pensato “ Perchè non unire le forze e cercare di creare qualcosa di veramente grande?” Allora ho contattato 4 amici a cui ho sempre chiesto pareri, consigli e a dirittura consolazioni e gli faccio “ raga , ma se unissimo le forze ?”  Loro erano stragasati all’idea, perchè tutti loro hanno la passione per la musica e a tutti loro piacerebbe lavorare nel mondo della musica. Oltre a me ci sono Andrea e Paolo , sono la mia spalla , sono coloro che tengono d’occhio la situazione, mi danno consigli e a volte mi “sgridano” pure.

Poi c’è Sergiy , il videomaker , anche lui come Paolo ed Andrea è la mia spalla ed io sono la sua e ci diamo consigli a vicenda. Ogni produzione video e foto sono curate da lui. È fuori di testa come personaggio , sarebbe disposto a tutto pur per fare una foto o un video bello.

In fine e non per importanza c’è il mio migliore amico Riccardo (Red Scare) colui che crea le basi. Ci conosciamo da 17 anni , sappiamo cosa vogliamo a vicenda. Quando usciamo e parliamo lui sa già che in base al periodo che sto passando che beat farmi. Come si è potuto notare con il singolo “Tutto Quello Che Ho Dentro”. Io sono molto pignolo con lui. Voglio tutto perfetto e lui lo sa. Siamo fratelli.

Un’etichetta ? “4 Mani” non la definisco un’etichetta, ma un vero e proprio team di lavoro di appassionati di musica dove ognuno ricopre un ruolo ben preciso.

Ti piacerebbe duettare con qualcuno? Se sì, chi?

Beh si, perchè no? sicuramente non con gli artisti che mi fanno impazzire, perchè se dovessi un giorno conoscerli, avrei paura di perdere quella magia e quel Hype che si crea prima dell’uscita di un progetto. Se dovessi scegliere non saprei, ma se devo fare dei nomi farei nomi di Claudio Baglioni , Ermal Meta , Jovanotti ed Achille Lauro. Li stimo tanto sia come artisti che come persone.

La Redazione

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