Marzo 29, 2021

Zerella quando non parla, canta. E se non canta, guarda la luna

Ad un anno e mezzo da “Tutta Bianca” il cantautore irpino ritorna con il suo nuovo singolo, All’Una Con Te. All’una con te è l’ansia che ti brulica nello stomaco quando le cose vanno male e non hai alternative se non quelle di dover aspettare il tram, di intristirti al cinema con Woody Allen e di pregare, forse inutilmente, che passino i tempi dominati dai “Trump”, dalle crisi e dai ras da strapazzo.

Zerella quando non parla, canta. E se non canta, guarda la luna. Ama viaggiare con la mente con i suoi videogiochi, con i libri di poesia e con la geografia astronomica. Da bambino aveva una fissa per la plastilina, per i dinosauri e per Sarabanda. Chissà quale delle tre è rimasta impigliata fino ad oggi tra le meccaniche del suo basso.

Ciao Zerella! Benvenuto nel blog di Parole Indie. È da poco uscito il tuo
brano “All’una con te”, ti andrebbe di parlarcene? Da dove è nata
l’idea?

Ciao Greta, e ciao ai lettori di Parole Indie. Certo!
Il brano è nato da una foto fatta insieme alla mia compagna che avevo
scattato al cellulare dopo un mio live, era notte inoltrata e istintivamente
(e con poca fantasia) ho rinominato il selfie “All’una con te”. È una
canzone nata da una foto, una sorta di Frankenstein multimediale (però
buono).

Zerella quando non parla, canta. E se non canta, guarda la luna. Cosa
ti ispira maggiormente per la scrittura dei tuoi brani, oltre la luna?

La Luna mi ispira, continuamente è più forte di me (insieme al cielo
notturno). Altre ispirazioni sono sicuramente i libri di poesia, i dischi, la
sottocultura anni ‘90 e il cinema; insomma, cose che mi piacciono
anche nella vita di tutti i giorni.

La copertina del tuo ultimo singolo è davvero particolare, chi sono i
protagonisti dello scatto un po’ vintage?

I due protagonisti della copertina sono mia zia Paola e il suo migliore
amico Luigi, in una festa in casa nel 1986. La copertina è una foto
analogica che è stata soltanto “tirata a lucido” per poterla digitalizzare al
meglio.

Come definiresti il tuo sound? Segui le tendenze o cerchi una tua forma
di espressione?

Ho sempre ricercato ciò che mi piaceva in musica, sin dal mio primo
disco del 2018 dove ho scelto suoni anni ’90, di inizio anni zero e anni
‘70 completamente elettrici e analogici e molti colleghi hanno bollatto
questa scelta come “vecchia”. In realtà, con quei suoni, c’ero cresciuto
e volevo raccogliere i lavori di 5 anni in un mondo sonoro che
conoscevo bene. Oggi, invece, tendo a lavorare sempre con produttori
e di confrontarmi con loro sui gusti e su ciò che possa vestire bene una
mia canzone. Con “All’una con te” è successo proprio questo, e non ha
prevalso la mia linea, quella di ELLE o di Altrove ma le tre idee insieme.

Cosa dovremmo aspettarci da Zerella in futuro? Attendiamo con ansia
le tue prossime uscite! Grazie per averci raccontato qualcosa di te, a
presto.

Sto preparando un nuovo singolo per l’estate, sicuramente
nell’immediato c’è la volontà di continuare a godermi “All’una con te” e
promuoverla al massimo, in rapporto al periodo difficile che stiamo
vivendo.

Intervista a cura di Greta Anello

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