Ottobre 3, 2023

I Radio Tahuania presentano il nuovo album “Kuru Lalla”

Kuru Lalla” è l’ultimo album dei Radio Tahuania, una formazione che è partita dal Mediterraneo per solcare altri mari, sia dal punto di vista musicale, sia per quanto riguarda alcune scelte di vita. Abbiamo provato a sondare con loro idee e suoni della loro vita come band.

KURU LALLA rappresenta il desiderio nato durante il lockdown di spegnere, di resettare ogni cosa e cominciare a immaginare un modo nuovo di vivere la terra. Da questo sentimento è nata la parola “magica”, trasformata in un brano che cerca di interpretare anche tutte le influenze musicali dei componenti della band.

Da questo brano sono poi nati tutti gli altri, dalle atmosfere estive di TANTO TANTO, ai sogni dipinti ne LA VIDA, dai ritmi ostinati de LA NIÑA all’umidità che trasuda dalle note di MOTOCAR.

Come al solito nella storia dei RADIO TAHUANIA nell’album c’è una preghiera, CHICOS, che racconta cinque storie vere. VOLARÀ rappresenta invece un inno alla speranza, anche questa una tematica classica della band.

Un disco di cumbia che parla di selva, di fraternità planetaria, ma anche di sogni, l’amore come danza e la danza come gesto d’amore. Chiude il disco una (vera) storia poliamorosa, TODO AMOR, che vuole credere ostinatamente che l’amore vinca sempre, anche a costo di cambiare pulsazione.

Leggi l’intervista!

Ciao, ci raccontate chi sono i Radio Tahuania oggi?
I Radio Tahuanìa sono un gruppo profondamente eterogeneo, mal assorito, che però quando suona è capace di creare novità, serenità, in chi ci ascolta. La diversità è la nostra forza, l’amore per il sud, con tutte le sue inflessioni differenziate, il nostro motore. A pochi mesi dall’uscita del nostro album, prodotto da Stefano Iascone e distribuito da “la Tempesta dischi” siamo carichi di voglia di disegnare un sogno, come suggerisce il testo di Kuru Lalla.

Come si può descrivere il vostro nuovo album, “Kuru Lalla”, a chi ancora non l’ha ascoltato?
Kuru Lalla è come un frutto esotico, una guanabana, dal gusto un po’ acido, ma dolcissimo. È un insieme di suggestioni, di luoghi distanti e diversi, che si uniscono in perfetta armonia. Provare per credere.

Che sfide avete affrontato nel mescolare la cumbia con altri generi musicali?
Non siamo sudamericani, e questo è un grosso vantaggio. Siamo legati per formazione e per ambiente al sud Italia, alla grande tradizione popolare campana e mediterranea. Gli strumenti che abbiamo studiato ci hanno permesso di affacciarci a generi come il rock ed il jazz per via diretta.
Insomma puoi farci tante cose con una fender, ma è disegnata per certe cose. L’Africa è entrata per passione, ma anche per politica, se vogliamo, considerando la nostra vicinanza a luoghi come Castelvolturno, da anni porto di passaggio per i migranti africani.

Che cosa rappresenta il Sudamerica per voi?
Il Sudamerica è famiglia per alcuni di noi, considerando che sin da piccoli Pedro e Sara sono stati legati col sangue al Perù. Un melting pot di culture, di cui alcune ancora oggi sconosciute ai più nel nostro mondo occidentale, capace di rinnovarsi e creare. Un luogo di profondi conflitti, in cui ancora il popolo riesce ad unirsi, e riunirsi.

Bio

Il progetto RADIO TAHUANIA nasce dall’esigenza di raccontare la storia di un altro mondo possibile. In origine la band fa ricerca musicale attingendo dalle sonorità della “Chicha”, una musica puramente di matrice amazzonico-peruviana, che trae ispirazione dalla Cumbia colombiana, unendo la tradizione a linguaggi e strumenti più contemporanei.

Le prime sperimentazioni danno vita alla CUMBIA NIGHT da MR. ROLLY’S, celebre music club. La band ha modo di esibirsi inoltre in diverse realtà del circuito musicale napoletano e in una serie di festival nella regione. Diversi sono i concerti anche nel sud Italia tra Puglia, Molise, Calabria e diversi appuntamenti nella Capitale.

Nel 2018 la band rilascia il primo singolo, YO EN CASA che sarà l’inizio di una lunga serie di composizioni originali e inedite made in RADIO TAHUANIA.

Nel 2019 nasce infatti il primo lavoro discografico dal titolo PARAISO PERDIDO, un omaggio alla selva amazzonica e ai suoi abitanti.

Tra i brani del disco spicca ENRA, una canzone di origine indigena amazzonica, cantata interamente in lingua shipibo-conibo, un idioma della selva amazzonica.

La Redazione

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