Maggio 13, 2020

L’AMORE PER ACHILLE LAURO: PANNA MONTATA AL VELENO

L’amore è un po’ ossessione, un po’ possesso, ammalarsi aspettando che passa finché non conta ciò che resta, ma solo ciò che manca: questo è il modo in cui Achille Lauro, rapper italiano che ha iniziato la sua scalata verso il successo nel 2012 ottenendo grandi risultati, definisce il sentimento amoroso.

L’artista è molto vicino alla scena trap, per questo i suoi testi si concentrano maggiormente sulla vita di strada delle bestie, quegli individui che vivono al limite sgretolando a poco a poco il proprio io in esperienze estreme.

La crisi dei valori, al centro della sua concezione musicale, è ripresa con la sensibilità di chi vorrebbe un mondo diverso pur sapendo di non poter cambiare la propria essenza, e proietta la propria inettitudine in amori decadenti, vissuti come delle malattie insanabili.

Lungi dal desiderare l’amore eterno e stabile del lieto fine fiabesco, l’amore ricercato da Lauro è mera passione, ossessione, possesso, malattia; un consumarsi vicendevolmente che porta inevitabilmente alla cenere, una corrispondenza d’anime che porta all’annullamento di sé generando morte e distruzione. Ricorrente l’utilizzo degli ossimori per rendere le sensazioni provocate da un amore inteso come zucchero amaro, o addirittura panna montata al veleno, dal quale però non vuole liberarsi, non c’è infatti volontà di guarigione dalla sua malattia, che sembra essere l’unica cosa che riesca a farlo sentire vivo.

La donna amata diventa l’opposto della donna angelicata, trasformandosi in Lucifero, personificazione del male e della punizione, analogamente, il paradiso diventa una nemesi.

Lacerante il senso di solitudine che si percepisce nel linguaggio, spesso ermetico, dei suoi brani, dal quale emerge il grido di un individuo frantumato, che vorrebbe amare, ma non può farlo perché odia se stesso fino a considerarsi una bestia.

Cerchiamo sempre l’amore che pensiamo di meritare, e quando non sappiamo amare il nostro essere, non accettiamo che lo facciano gli altri.

Annalisa Di lorenzo

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