Ottobre 13, 2020

Maestro Pellegrini: la musica come strumento per esprimere se stessi

Francesco Pellegrini, in arte MaestroPellegrini, è uno dei musicisti più influenti della musica pop/rock italiana. Polistrumentista, inizia la sua carriera con i pisani Criminal Jokers, insieme a Francesco Motta. Ha suonato con Nada come chitarrista, fagottista, voce e cori, ed ha registrato ed accompagnato dal vivo Andrea Appino (Zen Circus) per il suo secondo disco ‘Grande Raccordo Animale’. Ha inoltre inciso e collaborato con diversi altri artisti quali Enrico Gabrielli, Dardust, Bobo Rondelli, Motta, Il Pan del Diavolo.

Attualmente suona in pianta stabile con gli Zen Circus con i quali, dal 2016, ha partecipato a due edizioni del Primo Maggio-Roma ed alla penultima edizione del Festival di Sanremo nella categoria Big. Comincia a lavorare al suo primo disco solista nella Primavera del 2018 in un momento importante di crescita personale. Dopo aver pubblicato “Fragile vol. 1” (Blackcandy Produzioni), disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 7 luglio, MaestroPellegrini pubblica “Fragile vol. 2”, disponibile in digitale dall’11 settembre.

1. Ciao Francesco, venerdì 11 Settembre è uscito “FRAGILE, Vol. 2” il tuo nuovo EP preceduto da “FRAGILE, Vol.1”. Un EPdiverso dal precedente, più intimo e… incentrato totalmente su te proprio perché all’interno non confluiscono collaborazioni con altri artisti. Avevi necessità di metterti a nudo a 360° e raccontarti?

Il mio disco d’esordio doveva uscire inizialmente per intero l’8 Maggio 2020, quando io e la mia etichetta Black Candy produzioni abbiamo capito che la situazione rendeva pragmaticamente impossibile la pubblicazione abbiamo scelto di suddividere le uscite digitali nei due volumi che stavi appunto citando, il primo rappresenta molto il legame con il mio passato e con le persone con le quali ho condiviso e sto condividendo in modo più profondo il mio percorso artistico il secondo volume invece indica in qualche modo una strada maggiormente personale se vogliamo.

2. A volte ti capisco parla di una rottura, una distanza, un periodo di crisi e lo descrivi come un momento inquietante. Cosa ti spinge a trasformare in musica queste sensazioni cupe e come combaciano in te le varie influenze musicali a cui sei esposto?

Credo che la musica sia un mezzo stupendo bellissimo per esprimere se stessi e le canzoni ancora di più, raccontare quello che si è scoperto guardando dentro alle proprie paure agli altri è liberatorio ed in qualche modo terapeutico secondo me. Per quel che riguarda le influenze adoro le canzoni che trasmetto sincerità, quelle nelle quali il cantautore in qualche modo si mette davvero a nudo e concede agli altri di conoscerlo, adoro Samuele Bersani

3. Siamo in un periodo (musicalmente parlando) di costante cambiamento, non è quasi ben visibile la direzione (o tendenza) verso cui siamo proiettati, abbiamo abbandonato le vecchie etichette per adeguarci al più generico “pop/commerciale”. In questo orizzonte sfocato, come descriveresti il tuo genere musicale?

Ho lavorato circa due anni alla produzione artistica del mio disco assieme ad Andrea Pachetti del 360 music factory di livorno proprio per cercare una sonorità che fosse il più possibile solo mia, per fare questo siamo andati in una direzione in qualche modo ibrida e per farlo abbiamo coinvolto dieci musicisti e lavorato parallelamente con l’elelettronica. E’ stata dura ma sono molto soddisfatto del risultato. 

Non credo molto alle etichette di genere anche se a volte capisco che siano utili, solitamente tendo a dividere sempre la “in musica sincera” e “musica non sincera” e spero di far parte della prima categoria

4. Saluta i lettori di Parole Indie con una canzone con cui sei in fissa ultimamente.

Ciao amici e grazie per aver letto, io sto in fissa totale con “En e Xanax” di Samuele Bersani

Ascolta qui Fragile, Vol. 2 : https://spoti.fi/3nBxXH0

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