Febbraio 7, 2021

MAHMOOD TORNA CON “INUYASHA”

Quando mi dici addio tu mi spezzi il cuore” è questo l’incipit del nuovo singolo di Mahmood, “Inuyasha“, che sottende un’implicita dichiarazione d’amore, la consapevolezza di non poter sopportare l’assenza dell’altro, nonostante tutto.

Un rapporto tossico, fatto di urla e continue liti è quello che porta i due a separarsi senza mai staccarsi completamente a causa di quel filo rosso che continua a tenerli inspiegabilmente legati l’uno all’altro.

Tutto questo finisce per svuotare ogni cosa, non ha senso avere ragione o torto se quella che si combatte è una guerra impossibile da vincere in cui, in ogni caso, non si può che perdere.L’importante è allora perdere la cosa meno importante: se stessi, più che l’altro, la cui mancanza sarebbe insopportabile.

Ma come si può stare ancora in piedi dopo essersi fatti così male?  Domanda a cui solo l’amore può rispondere, quello in grado di cancellare tutto il male con un semplice gesto, quello in grado di farci sentire a casa con l’unica persona in grado di distruggerci… Quello che porta l’io narrante alla promessa di un cambiamento: “metterò il peggio di me dentro una crisalide per non farti più male… Se lo farai anche te” : il compromesso per non dirsi addio, per non togliere valore a ciò che si è stati e si può ancora essere.

Un amore che va oltre lo spazio ed il tempo, attraversa le arterie dei soggetti che lo vivono fino a cambiarli dall’interno, rendendoli disposti al perdono. In un universo sempre più individualista l’idea di stare tutta la vita con una persona fa paura, ma che senso avrebbe cambiare letto ogni sera se nessuno può farti sentire come quell’unica persona di cui ti fidi e ti fiderai per sempre?

Con un dolce realismo Mahmood non promette la perfezione, ma un rapporto paragonabile alla corsa sui go kart, fatto di alti e bassi, ma pieno di adrenalina… E alla fine, ciò che conterà sarà solo il traguardo, raggiunto affiancandosi, rinunciando entrambi ad alcune parti di sé in nome di qualcosa di più grande.

Articolo a cura di Annalisa Di Lorenzo

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