Aprile 19, 2025

Storie di uomini, di bestie e di mare: il mondo allegorico di Giacomo Eva

Dopo l’uscita dei singoli “Dannata tu” e “L’ora tra il lupo e il cane”, Giacomo Eva – cantautore di talento, autore multiplatino e penna raffinata – annuncia il nuovo singolo “Accalmia”, in uscita venerdì 11 aprile per TapeLab/Orangle Records
È una canzone totalmente allegorica, avente per protagonista un equipaggio che cola a picco durante una tempesta – metafora di una condizione difficile da superare, in cui si finisce per annegare inesorabilmente. Al centro della narrazione troviamo il mare, il viaggio, l’errare senza sosta, i demoni che si insinuano sotto forma di tempesta. 

Il pezzo è il terzo tassello di un percorso musicale composto da nove brani, rilasciati due volte al mese, che confluiranno nell’album “Storie di Uomini e di Bestie
Un’opera indubbiamente ambiziosa e già presentata in anteprima con un doppio sold-out a Cassano all’Ionio e Lamezia Terme, nella terra d’origine del musicista,e che proseguirà con un tour teatrale di 15 date
Sabato 12 aprile l’artista calabrese si esibirà nella cornice del Teatro Grandinetti, sempre a Lamezia Terme

Storie di Uomini e di Bestie non è solo un disco, ma un’esperienza immersivaun racconto musicale che intreccia poesia, mito e sonorità senza tempo. Un viaggio tra realtà e immaginazione, tra memorie e visioni, capace di toccare corde profonde e parlare a chi è pronto ad abbandonarsi all’incanto delle storie.

1. Accalmia” è una canzone fortemente allegorica, che racconta una tempesta interiore attraverso la metafora del naufragio. Come nasce questo brano e cosa rappresenta per te?

Si è totalmente una canzone allegorica che trasporta però in un mondo tanto concreto come quello del mare e dei naviganti. Possiede quindi queste due forti chiavi di lettura. Quando l’ho scritta ero in un momento davvero difficile della mia vita, uno di quelli in cui ci sentiamo sopraffatti dagli eventi e abbiamo come l’impressione di affogare nei pensieri. Scrivendola ho tentato di esorcizzare quel frangente di vita ma ovviamente ogni qual volta mi trovo nuovamente in difficoltà sento sempre l’assenza di accalmia nel mio mare, ma va bene così, penso che le condizioni di difficoltà siano essenziali per un essere umano e la sua crescita interiore. Inoltre molte persone ascoltando questo pezzo lo hanno subito associato al dolore di centinaia di migliaia di persone che partono chissà da dove, per arrivare, se arrivano, chissà dove; perciò un tema davvero anche questo delicato. Le canzoni sono belle per questo, ognuno può vederci ciò che vuole.

2. Il tuo nuovo progetto, Storie di Uomini e di Bestie, si presenta come un percorso musicale molto ambizioso e narrativo. Che tipo di viaggio vuoi offrire allascoltatore?

Mi interessa offrire un viaggio, poi di che viaggio si tratti quello lascio deciderlo allo spettatore; io dal palco cerco di dare degli input e tento di mostrare ciò che in quel momento sento, poi sarà la sensibilità dell’ascoltatore a plasmare ciò che vede e sente. Sicuramente voglio che sia un viaggio immersivo e totalizzante, le cose tiepide non mi sono mai piaciute, mi auguro di essere apprezzato quanto odiato se occorre!

3. Hai scelto di rilasciare i brani a cadenza regolare, due volte al mese. C’è un significato particolare dietro questa scelta, quasi seriale?

La parola seriale mi fa subito pensare a un killer o qualcosa del genere. No, in realtà questa è una scelta fatta con la mia etichetta che non c’entra molto con le scelte artistiche. Mi spiego. Per quanto mi riguarda vorrei che i brani uscissero subito, però mi è stato spiegato che questa  modalità di pubblicazione può aiutare l’ascoltatore a metabolizzare meglio i pezzi e il progetto tutto, non so ma va bene, due settimane l’una dall’altra sono un buon compromesso tra la mia smania di far ascoltare le canzoni e i tempi chiamiamoli tecnici!

4. Il tuo tour teatrale ti riporta nella tua terra dorigine, con date già sold-out. Quanto conta per te il legame con le tue radici, anche nella scrittura musicale?

Guarda il legame con la mia terra è totale, ma credo che per chiunque lo sia, ciò il posto in cui abbiamo trascorso la nostra infanzia o la nostra adolescenza non può non caratterizzare il nostro essere; poi dopo si può decidere di ignorare, per quanto possibile, questo legame o rafforzarlo facendo un lavoro di ricerca e d’espressione. Personalmente ho deciso di buttarmi a capofitto in tutti quelli che sono i miei ricordi, le miei sensazioni, e tutte le suggestioni che mi legano al mio territorio d’origine perché in un certo senso attraverso questa esplorazione sto scoprendo meglio me stesso e ho carpito delle parti di me che ignoravo da troppo tempo e che avevano il bisogno di essere ascoltate. Le radici rappresentano molto bene la mia situazione, “rami sotterranei” in cerca di acqua e sostanza nutritive, ma a cui devi fa caso perché non si vedono ma pulsano e danno vita; una bella immagine forse anche per riflettere su tutte quelle cose che apparentemente non sono poi così visibili ma che sono fondamentali.

5. Nella tua carriera hai attraversato palcoscenici importanti, ma oggi sembri puntare a un racconto più intimo e autentico. Cosa ti ha spinto a questa direzione artistica?

Tutte le esperienze che ho avuto mi hanno fatto capire ciò che non voglio. Per questo ora mi ritrovo in questa situazione. Ho deciso di affrontare un percorso lontano dai grandi riflettori e dagli “acceleratori di successo”, come li chiamo io. Quando capisci che avere successo serve a poco inizi a porti delle domande più interessanti che necessitano di risposte più profonde. Mi è successo proprio questo e continuo e spero per tutta la vita di pormi sempre nuove domande a cui non so rispondere, perché la vittoria trovo non sia raggiungere una verità, che poi non esiste, ma tutto il viaggio che ci sta in mezzo è illuminante.

BIOGRAFIA

Classe 1992, calabrese di nascita e autore dalla penna raffinata, Giacomo Eva è un cantautore e autore multiplatino che ha saputo intrecciare tradizione e innovazione, dando voce a storie autentiche e senza tempo. Il suo talento lo ha portato a collaborare con alcuni dei più grandi nomi della musica italiana, costruendo un percorso artistico unico e riconoscibile.

Dopo aver vinto una borsa di studio al CET di Mogol, si fa notare come autore al Festival di Sanremo 2015 e nello stesso anno partecipa a X Factor Italia, dove il pubblico scopre le sue doti interpretative e compositive. 
Nel 2016 riceve il Premio Lunezia, ulteriore conferma del suo valore artistico. 
Due anni dopo entra nella scuola di Amici di Maria De Filippi, proseguendo il suo cammino di crescita musicale.Tuttavia, il suo talento non si esaurisce sul palco: Giacomo è anche autore per produzioni televisive di Rai Fiction e per il regista Federico Moccia. Nel 2019 torna al Festival di Sanremo come co-autore di “Aspetto che torni“, il brano interpretato da Francesco Renga, in gara tra i Big della Kermesse. 
Nonostante l’esposizione mediatica, Giacomo sceglie un percorso più intimo e introspettivo: un viaggio di riscoperta della propria identità e delle sue radici. Nasce così il progetto “Storie di Uomini e di Bestie“, un’opera intensa che mescola poesia e sonorità popolari, trasformando la musica in narrazione pura. 
Il 7 marzo 2025 pubblica “Dannata tu, il primo tassello di un nuovo percorso artistico che mette in luce la sua scrittura autentica e il suo legame con la tradizione cantautorale.

La Redazione

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