SI PUÒ DECIDERE DI CADERE NEL VUOTO? È strano come chi decida di vivere di musica, prenda la “ragionevole decisione” di vivere di passioni. È un concetto che sa di ossimoro. Forse più che una decisione è un’impellenza.
Se dovessimo definire Ombre Cinesi in tre parole, sarebbero: sincero, poliedrico, originale.
Cantautore e produttore dei suoi brani, la prerogativa principale della sua musica è la spazialità: dal rap al cantato, dal pop alla trap.
Alle spalle due album, Via Lombardia, 24 (2017) e Post Coito (2019), singoli destinati a conquistare le playlist più importanti del settore e due tour nazionali.
Oggi Ombre Cinesi torna con un nuovo singolo: Michael Jackson, pubblicato il 6 Marzo per Fragola Dischi.
Michael Jackson è un brano innovativo, destinato a cambiare la visione dell’attuale rap italiano, in cui il cantautore sperimenta, appunto, un nuovo modo di fare rap, unendolo al cantato, in arrangiamento trap e melodie arabeggianti e R&B.
Michael Jackson nasce tra 1000 tentativi di prendere fantomatici tempi per scrivere l’album della vita: io ho bisogno di fare musica e la mia ricerca inizia ogni giorno appena apro gli occhi e finisce solo quando mi perdo nel sonno, insomma solo per cedimento fisico e tanta insonnia.
Il testo, malinconico ed intenso, è il racconto datato 2012, di un amore e delle sue molteplici sfaccettature, completo di dettagli: luglio, Ice Cream, i jeans, il Malibù e i flash da discoteca.
Ho sussurrato ricordi in Michael Jackson, ho cantato in falsetto voglia di spensieratezza, ho rappato, mi diverto a sfidarmi, a sentirmi quasi a disagio.
La musica di Ombre Cinesi è un salto nel vuoto, un vortice di suoni che fa muovere la testa e non solo.
In fondo come facciamo a dire che il vuoto non sia pieno di tutto?
Cristiana D’auria